In merito ha dichiarato: “in questa nostra bella ma amara terra di Calabria diventa tutto una corsa ad ostacolo. Prendiamo atto, che evidentemente ad oggi, siamo stati ritenuti figli di un “dio minore”.
Sollecitati e confermati anche dalle parole di Papa Francesco, il quale, in un recente incontro, con la Commissione Carità e Salute della Conferenza Episcopale Italiana ha affermato: “se c’è un settore in cui la cultura dello scarto fa vedere con evidenza le sue dolorose conseguenze è proprio quello sanitario. La crescente povertà sanitaria tra le fasce più povere della popolazione, dovuta proprio alla difficoltà di accesso alle cure, non lasci nessuno indifferente e si moltiplichino gli sforzi di tutti perché i diritti dei più deboli siano tutelati”; non demordiamo nella nostra civile, composta e democratica battaglia per far sì che quanto fin qui avviato, non possa rappresentare un mero momento dettato da entusiasmi iniziali e spinti da voglia di becero protagonismo, auspicando che il rappresentante del Governo dia ascolto alle legittime istanze che provengono da uno dei territori più importanti della Calabria. I territori di questa terra, stanchi delle solite ed infinite promesse, non possono più attendere. Il tempo è scaduto. Lo impone l’urgenza e, soprattutto, la salute dei cittadini. Assistono solo ed esclusivamente a continue diatribe tra il vertice politico, burocrazia regionale e la struttura commissariale per la gestione della sanità calabrese. Così come, riteniamo, che nel territorio della sibaritide si debba fare fronte comune tra i vari comitati in una sola voce, affinché questo territorio possa vedere rivendicati e garantiti i servizi minimi essenziali nella sanità, sanciti dall’articolo 32 della nostra Costituzione.
(fonte: comunicato stampa)