COSENZA: PRESENTATI I CONTRATTI DI SVILUPPO PRESSO CONFINDUSTRIA

Si è discusso dei Contratti di Sviluppo e delle nuove opportunità di investimento per il Mezzogiorno in occasione del seminario organizzato da Confindustria Cosenza, Invitalia, Ministero per lo Sviluppo Economico e gli Ordini provinciali degli Ingegneri e dei Dottori Commercialisti, che si è svolto presso la sede degli industriali cosentini.
Operativo su tutto il territorio nazionale il Contratto di Sviluppo ha suscitato un forte interesse anche da parte degli imprenditori della Calabria. Secondo i dati in possesso di Invitalia, aggiornati al 30 giugno 2015, sono stati presentati allo sportello on line dedicato, per la Calabria, sei Contratti di Sviluppo, che coinvolgono 34 imprese per 427 milioni di euro di investimenti e 298,3 milioni di agevolazioni richieste. Rivolti ad imprese italiane ed estere, i contratti di sviluppo sostengono gli investimenti nel settore industriale, turistico e di tutela ambientale. Gestiti da Invitalia che provvede a valutare i progetti, a concedere ed erogare le agevolazioni, sono finanziati dal Ministero dello Sviluppo Economico, anche con il contributo delle regioni coinvolte nel programma, tra cui la Calabria. Del funzionamento del Contratto di Sviluppo ha parlato l’esperta di Invitalia Concetta Granato che ha approfondito gli aspetti tecnici legati a procedure ed ai singoli programmi. Il Contratto è composto da uno o più progetti di investimento connessi e funzionali tra loro e può prevedere progetti di ricerca, sviluppo e innovazione e realizzazione di infrastrutture di pubblico interesse. L’importo complessivo degli investimenti ammissibili non deve essere inferiore a 20 milioni di euro. Per programmi per la trasformazione di prodotti agricoli gli investimenti ammissibili non devono essere inferiori a 7,5 milioni di euro. Il Contratto di Sviluppo è il nuovo strumento che sostituisce i Contratti di programma e di localizzazione. Rispetto al vecchio Contratto di programma, il Contratto di sviluppo si rivolge non solo al settore industriale, ma anche al turismo e al commercio, è aperto alle anche alle imprese estere che hanno una sede stabile in Italia, semplifica le procedure, finanzia anche progetti di ricerca e di sviluppo sperimentale.

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