Nessuna risposta sul regolamento imboscato, in Comune continuano le anomalie.

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Nel corso di questi mesi, a partire da Maggio, qualcuno ha deciso, in barba ad ogni normativa, di pubblicare un regolamento molto importante e delicato – con il quale si deciderà chi saranno i nuovi dirigenti del comune – dopo 4 mesi dalla sua approvazione, sperando che facendo passare del tempo ci saremmo tutti distratti e la cosa sarebbe passata in sordina.

Ora provano a non rispondere anche alla nostra denuncia, sperando che il nostro movimento si fermi al comunicato stampa.

È un vecchio trucco da prima repubblica quello di imboscare i documenti “scomodi” e farli spuntare quando sono tutti girati dall’altra parte, e del resto questa maggioranza si poggia sui voti ingiustificabili di qualche giovane ma è governata in toto, sia internamente che esternamente, da elementi della prima repubblica.

Ed invece non intendiamo lasciare che la cosa cada nel vuoto. Questo è il famoso regolamento che l’Esecutivo aveva provato a far passare come “adeguamento ad una normativa nazionale”, il regolamento in cui lo stesso Esecutivo ha inserito dei criteri totalmente arbitrari che penalizzano alcuni dipendenti e favoriscono degli altri. La città sta ancora aspettando di sapere che fine ha fatto questo regolamento dal 7 Maggio al 1 settembre: perché non è stato reso pubblico, dove era finito, chi lo ha imboscato e perché?

Ci chiediamo: ma il Prefetto di Cosenza, il quale è stato informato delle sistematiche storture prodotte da questa Amministrazione e che ci auguriamo abbia letto del “regolamento imboscato”, non dovrebbe intervenire in casi del genere? E se non interviene in questi casi, quando lo dovrebbe fare? Anche perché non è ancora chiaro se, ad oggi, siano stati effettivamente pubblicati tutti i provvedimenti approvati dagli organi amministrativi, condizione inammissibile.

La verità è che nel Comune vige il caos più totale, un caos mai visto prima nella storia della nostra Città, e non ci sono soltanto i regolamenti imboscati: ci sono documenti che – nonostante il diritto di accesso agli atti dei consiglieri – non spuntano fuori; ci sono le interrogazioni senza risposta; ci sono le mancate costituzioni in giudizio; ci sono i provvedimenti adottati dal Commissario Prefettizio ed inspiegabilmente disattesi.

Si pensi al cimitero, per esempio, per il quale il Commissario Prefettizio aveva approvato un regolamento e laddove era stato disposto (finalmente) il censimento: a che punto è il censimento? Che fine ha fatto? Chi vigila sul rispetto del regolamento che chiudeva finalmente la fase della gestione del cimitero “a simpatia”? Chi purtroppo ha avuto a che fare in questi mesi con questo tipo di gestione, certamente, sa che non sta vigilando nessuno.

L’amministrazione comunale, del resto, è troppo impegnata a cercare di punire i dipendenti che la criticano, esprimendo liberamente le proprie opinioni su internet o sui social network. I cittadini sappiano, infatti, che questa Amministrazione mentre non è in grado di dare una, dicasi una sola risposta ai problemi del territorio, è invece terribilmente impegnata a verificare se ci sia qualcuno che la critica su Facebook, chiamando i diretti interessati e chiedendogli di cancellare l’opinione. Fin qua si tratta solo di gesti patetici. Ma cosa ancor più grave, nel caso in cui a farlo siano dipendenti comunali, dispone degli indecenti provvedimenti disciplinari con la quale si tenta di effettuare una vera e propria censura d’altri tempi.

Questo è il livello al quale sono scese le nostre pubbliche Istituzioni: in un momento in cui la città e l’intero territorio avrebbero avuto bisogno di autorevolezza si trovano, invece, a fare i conti con la più totale inadeguatezza; questo è quello a cui non avremmo voluto esporre la nostra città e che intendiamo interrompere e cambiare radicalmente

(fonte:comunicato stampa )

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