Fortunato Amarelli, alla guida di Confindustria Cosenza è chiaro e approfondisce il tema in modo diretto e semplice. “Di fronte a chi ritiene il green pass una minaccia alla libertà individuale, abbiamo l’obbligo di ricordare i decessi che la pandemia ha procurato, i costi generati dal lockdown, le settimane di tensione che abbiamo vissuto. Noi abbiamo l’interesse ad incentivare la vaccinazione, anche sui luoghi di lavoro che sono quelli della produzione del valore, dove si genera ricchezza per la comunità, perché abbiamo capito che è l’arma più efficace per contrastare il Covid19. I tamponi non sono, invece, la strada che possiamo indicare, sia per i costi che per la disponibilità, ma soprattutto perché non sono risolutivi. Siamo contrari ai tamponi gratuiti per i lavoratori perché costituirebbero un deterrente alla vaccinazione: pagare i tamponi a chi non si vaccina va contro il fine con cui il Governo ha varato questo provvedimento, cioè incentivare le vaccinazioni».
Sul fronte dell’obbligo dell’esibizione del green pass sui luoghi di lavoro, Confindustria sta lavorando da tempo ed ha informato e formato le aziende sul da farsi. “Le nostre imprese sono preparate a gestire le procedure indicate dal Decreto Legge e sono fiduciose che non si presenteranno molti problemi. In tempi non sospetti abbiamo lavorato ad una intesa con i Sindacati per il completamento della campagna vaccinale, perché nessuno può permettersi di soffocare sul nascere la ripresa in atto che vede la nostra regione costretta anche a recuperare ulteriori gap creatisi negli ultimi anni, che vanno ad aggiungersi a quelli storici. A metà settembre abbiamo richiamato tutti all’assunzione di nuove responsabilità per mettere in atto iniziative virtuose capaci di innescare effetti moltiplicatori solidi e dal respiro lungo restituendo fiducia ai cittadini, alle imprese ed ai nostri giovani disorientati verso le prospettive di un futuro che appare incerto”.
comunicato stampa