Entrava nella stanza del suo ufficio, spesso senza bussare. A qualsiasi ora, anche se all’interno c’era altra gente. L’aspettava fuori e quando usciva la minacciava, a volte aggredendola verbalmente. Un comportamento che è costato a M.S., 70enne di Rossano, la condanna a un anno di reclusione per stalking, senza il beneficio della sospensione condizionale della pena e con la misura di sicurezza della libertà vigilata.
Così l’8 luglio scorso, a termine di una lunga camera di consiglio, ha deciso il Gip del Tribunale di Castrovillari Ciarcia, in accoglimento delle tesi sostenute dall’ufficio di Procura di Castrovillari e dalla parte civile R.C., di 39 anni e dipendente dell’ufficio postale di Rossano, difesa dall’avvocato Ettore Zagarese.
Oltre alla pena detentiva, il Gip ha condannato M.S. al ristoro dei danni in favore della parte civile da liquidarsi in sede civile e al pagamento delle spese processuali. Per la decisione della pena da infliggere all’imputato, la dottoressa Ciarcia ha tenuto conto della istanza avanzata dalla difesa di M.S., che chiedeva di definire il processo con rito abbreviato subordinato all’esperimento di una perizia psichiatrica per attestare le reali condizioni mentali del 70enne.
E in effetti, dalla valutazione fatta dal dottor de Rasis, perito di ufficio, è risultato che l’imputato era parzialmente incapace di intendere e di volere al momento del fatto. Ma questo non ha impedito che lo stesso venisse ritenuto colpevole, in accoglimento delle tesi sostenute in requisitoria dal Pm Cozza e dal patrono di parte civile Ettore Zagarese.