Lavoratori contro sindacato. La vicenda scoppia dopo la dura presa di posizione del segretario della Cgil comprensoriale Vincenzo Casciaro che ha accusato l’amministrazione comunale di avere assunto atteggiamenti antisindacali e di sperpero di denaro pubblica in merito alla esternalizzazione del servizio scuolabus. Da tali condotte la Cgil optava per la proclamazione dello stato di agitazione ottenendo, tra l’altro, un incontro in sede prefettizia per discutere della vertenza in atto. Ma ora sono proprio i lavoratori (ex LSU-LPU) a prendere «le distanze dalla proclamazione dello stato di agitazione indetto dalla sigla FP-CGIL in quanto tale decisione è scaturita dall’assemblea indetta dalla stessa confederazione sindacale, dove hanno partecipato solo i propri scritti.
Le altre sigle sindacali e componenti della RSU dell’Ente non sono stati informati e coinvolti in tale decisione ed iniziative intraprese. Bisogna inoltre dire, si afferma nella nota, che le stabilizzazioni effettuate con fondi regionali e fondi statali prevedevano alcune differenziazioni in base alle categorie di appartenenza (categoria “A” a ore 18.40 – cat “B” a 17.45 ore – cat “C” a 15.55 ore – cat. “D” a 14.32 ore – cat. “B3” a 16.55 ore)». Gli ex Lsu-Lpu sottolineano come l’amministrazione in carica abbia «fin da subito aumentato le ore di lavoro dando un salario dignitoso a tutti noi portando gli stabilizzati a 24 ore e mantenendo questo status fino alla fine di Ottobre, quando, per esigenze di servizio ha effettuato ulteriori aumenti di ore al personale. I salari sono stati sempre pagati, anticipando le spettanze dovute a tutti noi anche quando non eravamo ancora dipendenti». Infine, qualche riferimento all’iniziativa intrapresa dal sindacalista: «Non permettiamo che le rivendicazioni personali di uno diventino le rivendicazioni di tutti soprattutto senza che tali problemi vengano preventivamente discussi e rimessi al parere di tutti».