Nella quarta ondata al pronto soccorso del “Nicola Giannettasio” si pone ancora il problema degli ambienti promiscui. Ieri l’ultimo episodio che ha scatenato le ire dei presenti. Giungono in emergenza pazienti ordinari, ai quali viene effettuato il prelievo per il tampone e nel frattempo posti in Astanteria.
In serata arriva il verdetto di una paziente già contagiata durante la prima ondata il cui esito è positivo. Qui scattano i meccanismi precauzionali, ossia, l’attivazione di tutte le procedure di sanificazione dell’ala interessata. Ma gli altri pazienti hanno eccepito l’inutilità dell’intervento considerato che, con la paziente infetta, hanno trascorso la gran parte del tempo nello stesso ambiente. Un problema che poteva essere risolto con le tensostrutture esterne al pronto soccorso (con l’impiego di personale sanitario) allestite, mai entrate in funzione, e da qualche settimana dismesse.