Nel giorno della proclamazione degli eletti nell’era post-Iacucci in Consiglio provinciale a Cosenza, il sindaco di Corigliano Rossano Flavio Stasi, tra i papabili alla successione dell’uscente Franco Iacucci, non nasconde alcuna velleità alla sua candidatura in considerazione del riacquisito ruolo assunto dalle province e, soprattutto, nell’azione di coordinamento dei fondi del pnnr con i territori. Trattative in corso tra sindaci, che pongono rilievi programmatici, strategici ma anche politici. In questo contesto la città di Corigliano Rossano rivendica il diritto di esercitare un ruolo importante nell’ambito della individuazione del candidato alla presidenza della provincia. A febbraio è prevista l’elezione del presidente. Per il primo cittadino jonico, il nuovo presidente avrebbe dovuto essere stato eletto in concomitanza alla elezione dei consiglieri provinciali (18 dicembre scorso):«Undato, afferma Stasi, che ha penalizzato il risultato elettorale».
L’importante risultato raggiunto dalla città di Corigliano Rossano
Proprio oggi l’assise provinciale, presieduta dal vice presidente Ferdinando Nociti, che ho posto una seria ipoteca alla presidenza, discute di dimensionamento scolastico. L’Amministratore non si sbilancia sul piano politico. La storia degli enti extracomunali dimostra come sia quasi impossibile raggiungere ruoli di primo piano quando si è al di fuori dei partiti precostituiti, per ragioni di equilibri interni alla partitocrazia. E, questo, è un gap che il sindaco Stasi ( figura di sinistra ma espressione del mondo civico) potrebbe pagare. Ma la partita, su questo fronte, è ancora aperta. Ribadisce, tuttavia, l’ottimo risultato raggiunto nel corso delle recenti elezioni provinciali nonostante l’attuale consiglio comunale di Corigliano Rossano conti solo 25 componenti e non più 50 (gli ex comuni di Corigliano e di Rossano):«Il dato istituzionale è che Corigliano-Rossano esprime tre consiglieri provinciali, come era accaduto soltanto una volta da quando si tengono le elezioni di secondo livello. Un risultato importante, al quale se ne affianca uno politico: due di questi consiglieri provinciali sono stati eletti nelle due liste del campo progressista, e non da ultimi arrivati, grazie ad un lavoro di squadra limpido e serio (oltre che al contributo di altri amministratori della provincia) mentre da quando ci sono le elezioni di secondo livello il centrosinistra locale non aveva mai eletto un proprio rappresentante».