Nella mattinata del 21 gennaio, personale appartenente al Nucleo Operativo Polizia Ambientale della Capitaneria di porto di Corigliano Calabro e del dipendente Ufficio Locale Marittimo di Trebisacce, congiuntamente ad un’aliquota di personale della Polizia Locale del Comune di Trebisacce (CS), ha concluso le complesse operazioni di controllo presso un impianto di “Betonaggio” sito nella provincia dell’alto Ionio Cosentino.
Alcuni indizi quali acque di dilavamento/prima pioggia con presenza di residui di materiale cementizio, verosimilmente provenienti dal cementificio hanno determinato un’alterazione dello stato dei luoghi interessando un fosso di scolo ed un tratto di sterrato di circa 200 metri lineari, lungo la fascia costiera sottoposta a vincolo paesaggistico.
Stante il fondato pericolo di aggravamento del danno ambientale, è pertanto scattato il sequestro preventivo di n. 5 pozzetti grigliati pluviali siti nel piazzale dell’opificio, n. 1 collettore finale di scarico che incanala le acque provenienti da vasche di decantazione, n. 1 fosso di scolo lungo circa 200 metri lineari che collega il collettore all’arenile nonché un tratto di sterrato avente un’estensione di 200 metri lineari circa, perpendicolare al fosso di scolo.
I militari hanno altresì deferito alla competente Autorità Giudiziaria il titolare dell’attività commerciale per i reati di danneggiamento; gettito pericoloso di cose; distruzione e deturpamento di bellezze naturali, lasciando allo stesso la facoltà d’uso della stessa attività, come concordato con la Procura della Repubblica.
Quanto precede nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento) al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito (Comunicato stampa).