Si è svolto nel pomeriggio di venerdì 28 gennaio, presso la sede in viale degli Alimena, un incontro, con il Commissario straordinario dell’ASP di Cosenza, Vincenzo Carlo La Regina, per fare il punto sulla sanità pubblica provinciale. All’esito dell’incontro possiamo dire che finalmente in questa provincia la sanità pubblica si muove verso un concreto potenziamento. Praia a Mare, Trebisacce e Cariati tra poche settimane saranno ospedali di zona disagiata.
In particolare per Praia a Mare e Trebisacce, l’ASP di Cosenza è al lavoro, in ottemperanza alle sentenze della giustizia amministrativa, da ultimo la sentenza del Consiglio di Stato n.384 del 2022 e conformemente al decreto Sciabica per Praia a Mare, perché le due strutture regolarmente inserite nella rete ospedaliera, siano dotate di: una direzione sanitaria autonoma; un pronto soccorso di emergenza-urgenza; reparti di medicina generale; di medicina interna; di ortopedia con relativi posti letto; di servizi di anestesia e rianimazione; radiologia; laboratorio analisi; farmacia ospedaliera; emodialisi; ambulatori specialistici ospedalieri. Al pari di Praia a Mare e Trebisacce, Cariati è da considerarsi come struttura ospedaliera di frontiera, per cui l’impegno dell’ASP di Cosenza, su cui si è al lavoro, è quello di garantire alla struttura la medesima dignità, in termini di servizi sanitari, e autonomia. Il potenziamento dell’offerta sanitaria pubblica, che passa formalmente dal redigendo programma operativo sanitario, vede, poi, Lungro, Mormanno e San Marco Argentano convertiti in ospedale di comunità, con consequenziale aumento dei posti letto. Con riferimento, viceversa, agli ospedali di Acri e San Giovanni in Fiore, l’ASP di Cosenza starebbe valutando una proposta dei sindaci per potenziarne le attività sanitarie. Il potenziamento delle strutture sanitarie pubbliche non può, tuttavia, non passare da un piano assunzioni, per cui sarebbe prossimo: l’indizione di un concorso affidato ad una società esterna, per l’assunzione a tempo indeterminato di 30 unità; l’assunzione di operatori socio sanitari, da graduatoria del 2017 e con apertura alla mobilità per 10 calabresi fuori sede; l’assunzione di 15 primari nel rispetto del D.P.R. 22 luglio 1996, n. 484. Una nuova Calabria è possibile dunque. Il lavoro di questi ultimi mesi sulla sanità lo dimostra. Intendo, tuttavia, mantenere alta l’attenzione, per questo continuerò la mia attività di controllo e sollecitazione verso politica regionale e organi amministrativi”. Così in una nota Davide Tavernise, capogruppo del M5S presso il consiglio regionale della Calabria (COMUNICATO STAMPA)