L’ondata polemica che ha travolto la società pubblica Meris (che gestisce il mercato ittico di Schiavonea) ha riproposto la necessità di rivedere l’azione amministrativa e abbandonare il processo di messa in liquidazione della società per aprirsi a una gestione ordinaria che dia la possibilità alla società stessa di essere credibile nei rapporti con le banche e di intercettare fondi regionali, nazionali, e comunitari. Lo scontro delle ultime ore nasce dalla nomina del nuovo liquidatore Antonio Fusaro, che subentra a Pino Flotta, nominato anni orsono da una gestione commissariale dell’ex comune di Corigliano.
Il capogruppo di Civico e Popolare Gino Promenzio si rivolge al sindaco Flavio Stasi, chiamato a chiarire le ragioni dell’avvicendamento considerato che l’azione amministrazione della gestione Flotta non si ritiene contestabile. Alla vicenda si aggiungono due note di colore: la prima secondo la quale si insinua il rapporto di parentela tra Stasi e il nuovo liquidatore; la seconda invece riguarda la consorte di Flotta, che alle ultime elezioni comunali si era candidata in una lista avversa al sindaco Stasi. Posizioni politiche che, tuttavia, non rappresentano la sostanza del problema, tenuto conto che la nomina è fiduciaria. Per un fatto di maggiore trasparenza, l’Amministrazione comunale avrebbe potuto richiedere una rosa di nomi all’Ordine professionale dei commercialisti, così come accade in questi casi, ma l’iter fiduciario è e resta legittimo. Altro aspetto, non meno importante, è appurare se il professionista indicato non sia in una posizione conflittuale tra l’esercizio della funzione di amministratore (in questo caso di liquidatore) e il ruolo professionale. Sarebbe opportuno evitare che tra i clienti del commercialista (ai vertici della Meris) non vi siano soggetti che operano all’interno del mercato ittico, tutto ciò al fine di scongiurare ogni possibile condizionamento.