Trattative di nuovo impantanate tra Enel, amministrazione comunale e sindacato. La storia si ripete, d’altronde, nulla di nuovo. L’unico risultato raggiunto, ma solo per via dell’inconveniente e inutilizzabile produzione ad olio combustibile, è stata la smobilitazione dei quattro gruppi e i prossimi lavori di rimozione delle vasche e del fabbricato, oltre alle ciminiere. Restano in piedi i turbogas verso cui il colosso non sembra rinunziare al cospetto di un’Amministrazione comunale che vuole abbandonare la strada del combustibile in centrale. E sarebbe proprio questa la ragione dell’attuale ingiustificabile immobilismo che paralizza, sviluppo e progetti in cantiere in una fase storica difficile che richiede ripresa nonché responsabilità politica e sociale. Per il coordinatore regionale del sindacato generale di base Bruno Graziano se Enel «parla solo di energia solare è molto meglio che liberi il sito e vada via». Perentorio il giudizio del sindacalista che entra nella vertenza a muso duro e chiede ai vertici aziendali di presentare un piano di rilancio in cui si garantisca un vero indotto occupazionale: «L’Enel è un bluff, ancora oggi propone investimenti per nulla convenienti al territorio. E se questo è l’approccio, condivido l’attuale presa di posizione del sindaco Stasi». Al momento è tutto fermo. L’ultimo incontro risale a qualche mese fa tenuto tra le sole organizzazioni sindacali e alcuni dirigenti della holding. La fase è di totale immobilismo. Una sorta di melina che non porterà a nulla se non alla solita perdita di tempo, a cui il territorio è ormai abituato.
Tra le ipotesi di sviluppo, l’energia pulita
L’ex presidente della Wwf Sila Greca Fabio Menin guarda con favore alle energie rinnovabili e moderne ma dice anche altro: «Il tempo delle centrali va ridimensionato, occorre spingere verso le piccole produzioni energetiche. Su Rossano penso a un centro di sperimentazione delle nuove energie, compreso l’idrogeno, che potrebbe essere una delle soluzioni praticabili». Per l’ambientalista niente gas, «inquina». Tra le opzioni, Menin propone «l’impiego e l’installazione di pale eoliche in mare sfruttando i venti. Ciò produrrebbe occupazione ed energia pulita». Il punto è ora uscire dall’impasse. È gelo tra Amministrazione Stasi e i vertici aziendali. Tra gli obiettivi del governo locale, tra l’altro, la restituzione di un’area antistante lo specchio di mare per la realizzazione di un unico lungomare che unisca le due ex città di Corigliano e di Rossano. Un progetto ambizioso che, però, rischia di essere intralciato dalle relazioni poco produttive tra le parti in campo.