La vecchia guardia ci riprova chiedendo il commissariamento dell’Ordine degli Avvocati di Castrovillari ma il Consiglio nazionale Forense risponde picche, ribadendo il principio secondo il quale gli attuali organismi ordinari debbano procedere a far scalare la graduatoria dei primi dei non eletti e garantire la gestione ordinaria fino a nuove elezioni, previste per fine anno. Il consiglio è composto da 15 componenti, 8 dei quali depositavano le dimissioni qualche giorno prima dell’allora pronunzia della CNF che si è poi espressa sul merito dichiarando ineleggibili per violazione del divieto al terzo mandato quattro degli otto dimissionari, ed efficaci le dimissioni degli altri quattro verso i quali si deve procedere alla sostituzione mediante l’inserimento nel Consiglio dei primi dei non eletti.
Secondo quanto trapela da ambienti forensi, la problematica ruota attorno ai nuovi equilibri che si potrebbero determinare con l’ingresso dei nuovi in Consiglio, il cui orientamento sposterebbe l’asse della maggioranza a beneficio dell’area riconducibile all’ex Foro di Corigliano Rossano. Gli assetti consolidati tendono ad ostacolare tale ipotesi ed è per questo che hanno tentato, invano, la carta della richiesta di commissariamento dell’Ordine, il 21 aprile scorso rigettata con apposito atto deliberativo del Cnf. Da qui il nuovo input ai componenti dell’attuale Consiglio dell’Ordine di provvedere alla surroga di diritto dei primi dei non eletti nei successivi 30 giorni «senza valutazioni discrezionali». Alla nuova convocazione dovrebbe procedere il più anziano dei presenti in Consiglio. Nel frattempo regna la paralisi delle attività amministrative, in particolare il blocco dei gratuiti patrocini, ma anche gli adempimenti di nuove iscrizioni o cancellazioni. Tutto fermo.