31 MAG – A seguito di tutte le note stampa incontrollate che continuano ad essere pubblicate in merito alla questione della Ss 106 in questi giorni, urge fare nuovamente chiarezza perché è necessario dire la verità ai cittadini. I proclami quotidiani della vecchia politica (travestita di nuovo) che ha spogliato negli anni la Sibaritide, e la fascia jonica, di ospedali, trasporti, altri servizi e infrastrutture ed è costata lacrime e sangue ai cittadini, ancora una volta, si dimostrano privi di sostanza e pieni di inganni.
Andiamo per gradi. Innanzitutto mi preme ricordare che nel febbraio del 2021, proprio prima di incontrare i sindaci del Basso Ionio, grazie alla continua interlocuzione con Anas e gli uffici del Ministero dei Trasporti diedi notizia che il Capo Dipartimento della Direzione Trasporti del Mit (al quale avevo indirizzato anche varie sollecitazioni in merito) aveva dato riscontro alla nota dell’ora Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, chiedendo all’Anas di avviare e/o riprendere, sulla base delle risorse disponibili a valere sul Contratto di Programma 2016-2020, la progettazione di fattibilità tecnica ed economica della tratta degli ex Megalotti 8 (Sibari-Mandatoriccio) e 9 (Mandatoriccio-Crotone). Nello studio delle possibili alternative, si doveva arrivare all’adozione di una sezione di tipo “B” (a quattro corsie), extraurbana principale. È in virtù di questo passaggio che ora si può parlare ufficialmente di una strada a due corsie per senso di marcia nel tratto Sibari-Crotone. Non solo, grazie alla continua interlocuzione con Anas, per quanto riguarda specificamente la tratta Sibari-Rossano (del quale avevo fatto richiesta che venisse stralciata dal resto perché, dal punto di vista economico, era in fase più avanzata visto che erano stati allocati 195 milioni di euro per i lavori) la situazione sarebbe dovuta essere molto più semplice poiché una volta che Anas avesse provveduto ad elaborare il progetto, questo andava presentato ai sindaci (di Cassano e Corigliano-Rossano) e al Presidente della Provincia di Cosenza (Franco Iacucci). Il passaggio successivo sarebbe stato quello di far dichiarare la strategicità dell’opera convergendo su quel progetto che sin da subito si era dimostrato altamente compatibile con l’ambiente e che ben rispondeva al criterio del rapporto costi-benefici. E così, almeno in parte, è stato. Una decisione, presa attraverso una delibera con parere positivo e prodotta sia da Papasso che da Iacucci. Chi si sta opponendo ferocemente al progetto dell’Anas in questione è l’amministrazione comunale di Corigliano-Rossano nella figura del sindaco Flavio Stasi che continua a richiedere la variante che sale a monte perché, a suo dire, si sarebbe confrontato con i territori. Innanzitutto Stasi dovrebbe dirci come e quando si è confrontato con i territori, soprattutto nella zona di Corigliano dove, addirittura, il nuovo progetto della Statale 106 sale già a monte rispetto all’attuale tragitto e quindi, se il problema c’è, sussisterebbe solo per lo scalo di Rossano, quando ha incontrato i territori e chi ha fatto la richiesta della variante (???) Nel mentre si fa perdere tempo con richieste fantasiose e dispendiose continuano a verificarsi incidenti mortali e rallentamenti quotidianamente.
Altro particolare che, ancora una volta sottolineo, è che l’opera risulta commissariata e non sta a me dire cosa significa. Tra l’altro, ripeto e ribadisco a chi non vuol sentire che, secondo la normativa vigente, quando un’opera è commissariata e trova la ferma opposizione di una amministrazione, questo problema può essere risolto e superato in sede di conferenza dei servizi tra l’Anas e il presidente della Regione, proprio perché un territorio non può rimanere ostaggio di amministratori che penalizzano il territorio no perseguendo il bene di esso ma tutt’altro.
Ma la cosa più grave è avvenuta questi giorni. Leggendo a fondo il Def, oggetto di tanti comunicati che ricordano il canto delle sirene, emerge una situazione di una gravità unica: i fondi che ho monitorato per tutta la legislatura e che sono stati mantenuti nel periodo in cui alla guida della Regione c’era Mario Oliverio “spariscono” e vengono “rimodulati” nel nuovo contratto di programma con la Giunta di Roberto Occhiuto. Proprio quell’Occhiuto, a cui fa seguito il coro univoco dei rappresentanti regionali del territorio, che fa proclami esulanti dicendo che la 106 è una priorità. Di certo non lo è il tratto Sibari-Rossano tratto dal quale sono spariti ben 195milioni di euro vincolati da un precedente codice di cantiere. Responsabilità di questo scippo è l’amministrazione comunale nella persona del sindaco Flavio Stasi, che sta ostacolando oltremodo il progetto presentato da Anas in tutti i modi, della Giunta Occhiuto che ha firmato il nuovo contratto di programma con Anas e di tutti i rappresentanti del territorio silenti e complici o peggio ancora disinformati. Tutti insieme uniti e contenti (che tristezza e desolazione politica) permettono ancora un grave scippo al territorio. La questione della Statale 106, ormai, è diventata una leggenda di quartiere dove ognuno mette un palo e pretende di mettere il cappello. Ma i cittadini devono sapere che questa fase di stallo ha nomi e cognomi ed è a loro che devono chiedere lumi delle nuove ennesime promesse quando, in realtà, sono stati distrutti i presupposti. Tutto ciò avviene esattamente come i vecchi tempi e la Sibaritide ancora volta viene calpestata e umiliata!
Mi rivolgo ai cittadini tutti e vi prego di leggere attentamente quello che ho scritto e trarre le conclusioni anche analizzando le ultime vicende politiche e le posizioni assunte dal sindaco Stasi.
Ancora una volta i territori, e soprattutto la Sibaritide, viene venduta per un piatto di lenticchie che non sappiamo nemmeno chi lo mangerà. Vergogna!
Sen.ce Rosa Silvana Abate
Senato Gruppo Alternativa – CAL