Noi che andavamo al mare da Giofrè, racconto di Martino A. Rizzo

Quelli che viaggiano verso i settanta e gli ottant’anni non possono dimenticare lo storico stabilimento balneare realizzato a Sant’Angelo nel 1952 da Attilio Giofrè e da lui gestito fino al 1966, quando poi passò alla famiglia Murano.

C’è da dire che Rossano in materia di stabilimenti balneari ha una storia antica. Infatti il primo risale addirittura al 1912 quando l’Amministrazione Comunale dell’epoca, con sindaco Luciano De Stefano, concesse un premio di 100 lire al sig. Vincenzo De Angelis per la “istituzione di uno stabilimento balneare alla spiaggia di S. Angelo per la stagione estiva”.

Lo stabilimento di Giofrè, costruito tutto in legno, aveva un bar composto da due vani con sedie, tavoli e frigorifero, le cabine dove i clienti potevano cambiarsi, gli ombrelloni, i bagni, una pista da ballo e le attrezzature tecnico sanitarie previste per legge.

Attilio Giofrè, magro come un chiodo, con le spalle ricurve, introverso e di poche parole, a Rossano abitava al Traforo e trascorreva l’inverno andando a caccia e portando a passeggio il fedele cane. D’estate invece diventava un lavoratore indefesso presso il suo stabilimento dove trascorreva anche la notte per fare opera di guardianaggio. Non che la stagione durasse molto, da metà luglio a Ferragosto, ma considerando i preparativi per l’apertura e il tempo necessario a sistemare il tutto a fine stagione, l’attività in quei circa due mesi diventava frenetica, in considerazione anche del fatto che quello era l’unico stabilimento balneare di Rossano. Nell’attività Attilio era aiutato dalla moglie, Coppella, il cui impiego principale era quello di custode alla scuola media “Leonardo da Vinci”, ma – chiusa la scuola per il periodo estivo – andava a dare una mano al marito nella gestione dell’attività di Sant’Angelo. Non avevano figli, era però cresciuto in casa loro un nipote, Aldo Celestino, che di mestiere faceva il barbiere ma che d’estate aiutava pure lui gli zii al mare.

A quell’epoca le automobili e i motorini non erano diffusi come oggi e perciò le mamme che, secondo una convinzione molto diffusa, dovevano far fare ai figli almeno “quindici giorni di mare” affinché non si ammalassero poi l’inverno, si consorziavano e fissavano una macchina a noleggio con uno dei tanti tassista dell’epoca (Catapano-Vavusi, Alaggio, De Marco, Smurra, Mancuso, Promenzio o altri) che la mattina portava due, tre mamme con tutti i figlioli da Giofré dove avevano prenotato la cabina e l’ombrellone e all’ora di pranzo andava a riprendere la comitiva per riaccompagnarla a casa, nel Centro Storico di Rossano, garantendo così un altro bagno, ma questa volta di sudore.

L’Amministrazione Comunale negli anni ’50 per favorire l’uso della spiaggia anche ai poveri che non se le potevano permettere diede un contributo a Giofré affinché concedesse loro l’uso gratuito delle cabine. In tal modo voleva altresì evitare lo spettacolo della costruzione di capanne in riva al mare. Sempre nell’ottica di andare incontro alle fasce deboli della popolazione, la ditta di pullman ATAS del rag. Stanislao Smurra fin dal 1948 aveva previsto un servizio di autobus Rossano Centro – Sant’Angelo al prezzo ridottissimo di 30 lire, andata e ritorno, per gli iscritti nel registro dei poveri e nel registro dei disoccupati.

Comunque erano gli anni del boom, gli anni della ripresa dopo la guerra, e la gente sentiva la necessità di uscire, evadere, divertisti, anche al mare. Resta storica a tal fine la cronaca di una serata da Giofrè riportata dalla “Nuova Rossano” di agosto 1961.

«Miss Estate ’61 – La sera del 13 corr. nel quadro delle manifestazioni crotonesi per la elezione della “Bella della Magna Graecia” ha avuto luogo presso il nostro lido per la prima volta una riuscita serata danzante organizzata dalla “Pro Loco rossanese”», preseduta dal rag. Stanislao Smurra. «Oltre 2000 persone erano al nostro lido, giunte con un inappuntabile servizio di pullman o con macchine venute da Rossano e dai paesi vicini. … moltissime erano le “belle” che nelle loro eleganti toilettes estive gremivano l’ampia pista, Sette infatti erano le candidate finaliste». Alla fine la giuria prescelse la signorina Giuliana Bianco, mentre per Miss Cinema venne individuata Isabella Misasi e Bianca De Simone conquistò il titolo di Miss Sorriso.

La signorina Giuliana Bianco «è alta ha gli occhi neri il colorito roseo … La signorina Misasi è molto bruna e dagli occhi nerissimi. È giunta la sera dalla vicina Corigliano e non si aspettava di essere eletta. … La serata è stata allietata dal complesso di musica leggera della Pro Loco “I Ritmici”, diretto dal M° Gallina, nelle cui esecuzioni si è distinto il batterista e cantante Pino Golluscio. Particolare interesse hanno destato gli allievi della Scuola di Fisarmonica del Centro Didattico Farfisa – Pro Loco Rossanese … Simpatico ed applaudito speacher della serata è stato il giovane Bruno Alimeni».

Come già detto nel 1966 Giofrè vendette l’attività del mare, si costruì una villetta alla Piana dei Venti e da allora trascorse le sue estati in montagna dove si dedicava a lunghe e solitarie passeggiate, accompagnato però sempre dal suo fedele cane.

Martino A. Rizzo 

I racconti di Martino A. Rizzo. Ogni mercoledì su I&C

Martino Antonio Rizzo, rossanese, vive da una vita a

Firenze. Per passione si occupa di ricerca storica

sul Risorgimento in Calabria. Nel 2012 ha pubblicato

il romanzo Le tentazioni della

politica e nel 2016 il saggio Il Brigante Palma e i misteri

del sequestro de Rosis. Nel 2017 ha fondato il sito

anticabibliotecacoriglianorossano.it. Nel 2019 ha curato la pubblicazione

dei volumetti Passo dopo passo nella Cattedrale di Rossano,

Passo dopo passo nella Chiesa di San Nilo a Rossano,

Le miniature del Codice Purpureo di Rossano.

Da fotografo dilettante cerca di cogliere

con gli scatti le mille sfaccettature del paese natio

e le sue foto sono state pubblicate nel volume di poesie

su Rossano Se chiudo gli occhi.

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