È l’inizio della settimana che segnerà il punto di svolta nella legislatura di Mario Draghi, con le destre che spingono per il voto in autunno. Tutto ruota intorno al Movimento Cinque Stelle, sempre più simile alle paludi del Vietnam. Altro che il primo partito d’Italia come risultato alle ultime elezioni politiche.
A tenere banco nel week-end, oltre alle infuocate riunioni su Zoom a cui hanno partecipato anche i pentastellati calabresi, è stato l’appello lanciato al premier da governatori e sindaci. Roberto Occhiuto non si è unito al coro, spendendo però parole al miele per il Presidente del Consiglio in ossequio alla linea di Forza Italia. Di parere differente Ernesto Magorno, senatore di Italia Viva. Il sindaco di Diamante ha dato il suo endorsement, così come in mattinata è arrivato quello del collega di partito e primo cittadino di Sellia Marina Francesco Mauro.
Il sindaco di Cosenza sottoscriverà il documento
L’iniziativa bipartisan partorita da Stefano Lo Russo e Dario Nardella, rispettivamente sindaci a Torino e Firenze, fino a questa mattina aveva avuto poco appeal in Calabria. Franz Caruso fa sapere da Cosenza che lui però condivide il documento e che ha intenzione di sottoscriverlo pubblicamente. Del resto, l’esperienza politica di Palazzo dei Bruzi finisce spesso sulla bocca di esponenti di governo di centrosinistra come modello da riproporre in futuro. Flavio Stasi (Corigliano Rossano) non dà punti di riferimento. Vuole entrare nel dettaglio e porterà nel pomeriggio il tema all’attenzione del Direttivo Regionale Anci. Nicola Fiorita, nuovo inquilino a Palazzo dei Nobili, è fuori regione e non si è espresso sull’argomento.
Che ne sarà dell’alleanza?
Chi per un modo, chi per un altro, i sindaci sopra citati hanno conseguito la vittoria elettorale anche con l’apporto del M5S che a Cosenza vanta anche un assessore (Veronica Buffone al Welfare), l’unico in tutta la Calabria considerato che Paola Giglio nel capoluogo è consulente esterno della squadra di governo. Se la frattura diventasse scomposta, però, non esisterebbe gesso per tenere in piedi l’alleanza a livello nazionale con tutti i possibili risvolti del caso traslati nel locale.
A Catanzaro il sostegno è stato diretto, con una lista appartenente alla coalizione, a Cosenza l’unione fu sancita al ballottaggio, a Corigliano Rossano la stretta di mano fu più platonica. Ma non è un mistero che, escluso il candidato di area, gran parte dei voti dei grillini furono decisivi per l’exploit finale di Stasi. Cosa che non avvenne invece a Reggio Calabria, quando Italo Falcomatà sbaragliò la concorrenza inchiodando il Movimento ad un anonimo 2,49%. Tornando all’attualità, i sindaci facente funzioni Paolo Brunetti e Carmelo Versace non hanno sottoscritto il documento che impegna gli amministratori locali, ma lo faranno in giornata. Il primo, tesserato di Italia Viva, diramerà una nota nel pomeriggio.