Nel corso del mio tour elettorale ho incontrato molti medici alcuni dei quali ricoprono anche ruoli apicali e mansioni di coordinamento. Ascoltando i loro bisogni e parlando delle necessità di tutto il comparto è emerso che è ormai diventata improcrastinabile la fine del numero del numero chiuso alla facoltà di medicina perché c’è bisogno di assumere nuovi professionisti per garantire i servizi ai cittadini.
Il numero chiuso ha fatto sì che negli anni non si sia formato un numero adeguato di professionisti tali da sopperire alle esigenze nei vari territori.
Con forza mi batterò per l’abolizione del numero chiuso per l’accesso alla facoltà di Medicina ed infermieristica così da superare il problema della carenza di personale sanitario. Dal 2023 il governo Draghi ha previsto di cambiare il nome ai test: saranno online e si chiameranno “Tolc”, un acronimo, una soluzione che, in sostanza, non lo elimina perché, di fatto, il test resterà anche nella riforma prevista il prossimo anno. Quindi la battaglia è necessaria.
Devo constatare, purtroppo, che la pandemia del Coronavirus non ha insegnato nulla. Non sono bastati neanche due anni di crisi e quasi 180mila decessi per indurre un cambiamento di rotta. Dal 2010 a oggi, più di 170 presidi ospedalieri (15%) e 800 poliambulatori sono stati chiusi in tutto il paese per mancanza di medici. In ultimo, anche sulle ambulanze del 118 mancano i medici. Una riforma del numero chiuso è ormai necessaria e non più rinviabile.
Giovanni Papasso
Sindaco di Cassano All’Ionio e candidato al collegio uninominale Corigliano-Rossano-Crotone
Camera dei Deputati