San Demetrio Corone – Riprende l’attività dell’Associazione San Nilo (già Progetto San Nilo) a San Demetrio Corone. “A distanza di tre anni dall’ultima iniziativa, promossa da questa Associazione, e dopo la prematura scomparsa del suo fondatore, Pino Cacozza, si legge in un comunicato del promotore dell’iniziativa di ripresa, prof. Adriano Mazziotti, intendiamo riprendere il cammino costituendo ufficialmente l’Associazione, eleggendo gli organismi statutari e programmando le future attività”. La riunione, pertanto, si è svolta giovedì 22 settembre, presso la sala conferenza comunale di Villa Marchianò. In quella occasione sono stati affidati i seguenti incarichi per riavviare il processo di riorganizzazione dell’Associazione “San Nilo”, attraverso la strutturazione giuridica, la formulazione dello statuto e della sua relativa approvazione e quanto altro necessario per il suo funzionamento. Questi gli incarichi all’interno di quella che, al momento, risulta essere solo una Associazione di fatto, nata per promuovere e diffondere la conoscenza, la storia la spiritualità … di San Nilo: presidente Angelo Azzinari; vicepresidente Demetrio Loricchio; segretaria Giusy Bifano; tesoriere Adriano Mazziotti; collaboratrice Arianna Carolei.
Nilo da Rossano (910 / 1004) è stato monaco basiliano, eremita, abate, amanuense e fondatore dell’abbazia di Santa Maria di Grottaferrata. Nilo è venerato come santo dalla Chiesa cattolica e da quella ortodossa ed è santo patrono di Rossano e Grottaferrata, dove viene festeggiato il 26 settembre. Nel 960 cominciò la sua attività sociale a San Demetrio Corone, fondando un monastero basiliano sulle rovine della chiesetta dedicata ai santi Adriano e Natalia. Dimorò a San Demetrio per venticinque anni, gettando le basi di un’istituzione monastica greca che aveva come compito la riunificazione tra le chiese di oriente e occidente. A circa due Km dalla chiesa di Sant’Adriano, lungo il vallone di S. Elia – su sito privato – si trovano ancora i resti dell’eremo di San Nilo. Questi ruderi, secondo la tradizione, indicano, ancora a distanza di secoli, il luogo dove San Nilo, mille anni fa, s’inginocchiava e pregava, affinché l’anima si avvicinasse alla poesia, alla pietà e alla santità, mentre l’ombra del Medioevo offuscava le menti.
San Nilo sentiva, a volte, una struggente nostalgia della vita solitaria, che lo portava, in determinati momenti, ad appartarsi nel sito dove, in epoca posteriore, veniva eretto il romitorio. Sulla parete del romitorio resisteva, fino a pochi anni fa, uno sbiadito e mal ridotto affresco, raffigurante San Nilo orante, davanti al crocefisso.
Gennaro De Cicco