Il tessuto economico e sociale rischia l’implosione. I rincari colpiscono trasversalmente tutte le fasce sociali, famiglie e imprese in primo luogo. Prezzi alle stelle per beni di prima necessità e per le materie prime, generati dagli incrementi di energia e gas. E non si intravedono all’orizzonte soluzioni. Alto è lo stato di tensione tra gli imprenditori molti dei quali iniziano ad avviare le procedure di cassa integrazione per il proprio personale. «Anche aziende che nell’immaginario collettivo possono sembrare solide, afferma il presidente di Confindustria Cosenza Fortunato Amarelli, in questo momento possono trovarsi in una situazione di crisi profondissima».
I fatturati iniziano a far registrare perdite che oscillano tra il 30 e il 40%. Ampia convergenza sullo stato di crisi si è registrata nell’ambito di una recente riunione tra Confindustria e organizzazioni sindacali circa la necessità di pervenire a delle soluzioni. E tra queste l’introduzione di una moratoria che consenta alle imprese di superare il periodo di crisi. «In Confindustria stiamo riscontrando un aumento delle richieste di cassa integrazione, conferma il Presidente Fortunato Amarelli. E non è un problema solo delle imprese per la drastica riduzione dei profitti ma il tutto si ripercuote sull’intero tessuto sociale». Il noto imprenditore richiama al senso della responsabilità le istituzioni ai vari livelli: «Veniamo fuori da una crisi profonda del 2020 in cui le aziende si sono indebitate per poter garantire la prosecuzione delle attività, e oggi bisogna far fronte a questo carico in più di costi derivanti dai finanziamenti chiesti all’epoca. Ecco perché Confindustria chiede una moratoria che possa consentire di superare il periodo di crisi per poi riprendere regolarmente in tempi migliori». L’auspicio per il noto imprenditore è che il Governo si formi subito e dia risposte concrete alla crisi.