CORIGLIANO-ROSSANO – Oltre mille anni fa, per ben nove volte, un monaco che sarebbe divenuto San Nilo da Rossano partì dalla natia Calabria per pregare sulle tombe degli Apostoli. Si fermò a Grottaferrata, dove fondò il Monastero greco-bizantino.
Sabato scorso a Grottaferrata si è tenuto un convegno, “Il monachesimo italo-greco: San Nilo da Rossano, fecondità di una storia” che, attraverso le relazioni di esperti, ha voluto ripercorrere e rivitalizzare il “Percorso Niliano”, le tappe del viaggio di San Nilo verso Grottaferrata, che hanno lasciato un’incredibile eredità storica, culturale e religiosa che oggi accomuna tutte le città e i paesi in cui il passaggio del Santo è ancora tangibile. Un’iniziativa, che rappresenta l’esito di un lungo e paziente lavoro intrapreso, da ben due anni, dal Team di esperti coordinato dal professor Alessandro Cugini. Tramite visite ai Comuni interessati, i componenti del Team, grazie ad un ascolto partecipato dei territori, hanno elaborato un Report della verifica tecnica sulla fattibilità del Percorso Niliano nel sud e centro Italia. Il documento è stato trasmesso ai sindaci dei Comuni aderenti a partire da quello di Corigliano– Rossano, città natale del Santo. Nello studio sono censiti non solo i monumenti, ma anche le tradizioni popolari che rendono l’eredità italo – greca viva e vitale. Un punto di arrivo del lavoro fatto, ma anche una partenza per rinnovate iniziative, tra cui anche quella di creare info – point comunali, per accrescere la consapevolezza di pellegrini e turisti, oltre che degli stessi abitanti dei paesi visitati.
A portare i saluti del Comune di Corigliano-Rossano, è stata l’assessore con delega alla Promozione della cultura e valorizzazione dei beni culturali, Alessia Alboresi.
«Un convegno di estremo interesse, in cui ho portato la testimonianza della nostra città, che ha nelle linee di mandato quello di costruire una rete tra città e comuni in nome di San Nilo per un turismo alla riscoperta delle radici comuni – ha dichiarato l’assessore Alessia Alboresi – Spazio e tempo convergono nell’identità. Ho trovato di grande impatto le riflessioni del priore sulla sublimità del logos che conquista i popoli e sul ruolo che San Nilo può essere tramite tra il “pensiero” che si esprime attraverso la parola» (Comunicato stampa).