Imbarcato nel tentativo di una vita migliore, il 17enne rinvenuto nel veliero “Gullbahar” approdato ieri al porto di Corigliano Rossano, trova invece la morte. Secondo quanto emerge, gli uomini della guardia di finanza avrebbero assunto il passaporto della giovane vittima da un conoscente, anch’egli a bordo del natante. Il suo nome è Pishvam Ahmadi, di origine iraniana. Indossava un pantalone di colore nero, tasche vuote e una cannottiera.
Sul suo corpo non sono stati rinvenuti segni di violenza, ciò avvalora la tesi che il decesso possa essere avvenuto a causa di un soffocamento, ma anche per asfissia o rigurgito. La morte risale ad almeno 12/24 ore dal rinvenimento. La salma è attualmente nell’obitorio dell’ospedale spoke di Corigliano Rossano in attesa della disposizione dell’esame autoptico. Sul fronte delle indagini, gli investigatori hanno esteso le maglie dei controlli assumendo informazioni tra i migranti. Cinque i sospettati, ma i provvedimenti di fermo hanno riguardato particolarmente due soggetti, di nazionalità turca e russa, con l’accusa di essere gli scafisti dello sbarco.