Risale a poco meno di un milione di euro il costo della stagione estiva appena terminata. E tutto questo tra presunti «illeciti e sprechi» denunciati alla Corte dei conti dal dirigente nonché ex amministratore Guglielmo Caputo. Non già 286mila euro, ma 782 e 183 euro, «oltre il 270% di quanto previsto e 4 volte in più dei due ex comuni, afferma Caputo, che preannunzia un nuovo esposto alla Corte dei Conti per danno erariale perché «si avviino tutte le necessarie verifiche rispetto a quello che si presenta come uno degli scandali economici e gestionali più intollerabili della storia pubblica di questo territorio». Nel computo «mancherebbero i costi sostenuti in determine di impegno alcune delle quali prive di copertura finanziaria destinate a trasformarsi in debiti fuori bilancio».
L’ex vice sindaco chiede di sapere «a quanto ammontano le altre determine, per ulteriori costi ma senza alcun impegno di spesa, garantendo sin da ora la massima trasparenza ai fornitori ed a quanti attendono il legittimo pagamento delle spettanze per forniture e servizi resi ma ancora finanziariamente scoperti (configurandosi in merito un illecito amministrativo perché l’impegno deve essere assunto prima della prestazione); una somma, quest’ultima, che dalle lamentele dei fornitori si prospetta anch’essa esagerata e farebbe lievitare lo spreco complessivo dell’estate targata Stasi a poco meno di 1 milione di euro». Inoltre, il rappresentante della Meloni parla di obiettivi non raggiunti, «nessuna destagionalizzazione né risultati raggiunti sul fronte del turismo». Non risulta, a parere di Caputo, alcun incremento di presenze o pernottamenti, «tali da giustificare quel costo sproporzionato e che significherebbe fallimento per qualsiasi azienda; tanto più in assenza di qualsiasi piano di marketing e di comunicazione turistica per Corigliano-Rossano su scala nazionale o internazionale (a proposito che fine ha fatto il famoso piano turistico pagato migliaia di euro a qualche consulente Unical negli anni scorsi) e senza contare che, conclude Caputo, con molta probabilità non vi saranno più risorse per programmare alcunché nei prossimi mesi».