Piano strutturale associato in dirittura d’arrivo. Prossimo step in giunta e poi in Consiglio comunale per l’adozione, le osservazioni, e il dibattito politico che si preannunzia acceso. Al momento risulta escluso il tratto di costa, mentre il discorso che ruota attorno alla fusione presenta aspetti interpretativi rispetto alla zona baricentrica tra i due ex comuni di Corigliano e i Rossano laddove dovrebbe sorgere la cittadella degli uffici.
Di fusione e di Psa ne ha discusso FDI presso la nuova sede di Corigliano alla presenza di esponenti della società civile, simpatizzanti, tecnici e professionisti. «La progettazione strategica è stata fatta non tenendo conto dell’intervenuta fusione, ha affermato il senatore Rapani, pertanto il piano va rivisto.
La conferenza di pianificazione ha licenziato nel 2018 lo strumento urbanistico e finora non è stato adottato. Perché farlo adesso? Nella consapevolezza che non prevede lo sviluppo in chiave di città fusa». Il parlamentare propone la nomina di un professionista al fine di apportare le modifiche di adeguamento per poi procedere all’adozione. Sono intervenuti anche il dirigente di FDI Gioacchino Campolo che ribadisce la necessità di aprire la discussione alla città sullo strumento urbanistico senza preclusioni. Sulla stessa linea tecnici e professionisti che hanno partecipato all’incontro. Le contestazioni si muovono sostanzialmente sul fatto che il piano sia ritenuto “datato” poiché non tiene conto della legge regionale che ha sancito la fusione al cui interno è previsto un centro direzionale in area baricentrica e poi i ritardi accumulati nel tempo anche rispetto agli altri tre comuni (Cassano, Crosia, Calopezzati) che hanno già adottato il piano.