Il mio dovere di cittadino e di volontario che da oltre 3 decenni mi vede impegnato per il territorio e per la sicurezza del nostro comune, mi induce a fare le seguenti riflessioni: l’eventuale scissione sarebbe un grave errore dalle conseguenze incalcolabili, ed ecco i motivi. Con la fusione dei due comuni siamo diventati la terza città della Calabria, con più potere sulle altre città, con più risonanza massmediale, con la facoltà di esprimere nostri candidati locali alle varie consultazioni elettorali, ma soprattutto con la possibilità di accedere a finanziamenti molto più corposi che non nel caso dei comuni separati, finanziamenti che stanno per giungere e che mai in passato avevamo recepito; con la fusione per la prima volta nella nostra storia, abbiamo ottenuto ben 4 parlamentari tutti originari di Corigliano e di Rossano, i quali, nel bene o nel male, sono riusciti ad ottenere alcuni successi per il nostro territorio, e si sono battuti in prima persona intervenendo nel consesso parlamentare mediante interrogazioni e quant ‘altro; abbiamo ottenuto il treno frecciargento, che per la prima volta nella storia collega in linea diretta, la nostra città, con tutta l’Italia; l’ospedale della Sibaritide, in piena costruzione, diverrà operativo già nel 2024, e, poiché è situato in zona baricentrica fra le due aree urbane, fungerà da traino per altre strutture importanti per il territorio come il tribunale, la ss.106 e l’aeroporto di Sibari; ci siamo distaccati dall’asservimento a Cosenza, non dovendo più votare per i candidati di quella città i quali da sempre hanno attinto al serbatoio di voti della Sibaritide per poi interessarsi ai problemi di altre città; con la fusione il comune unico ha a disposizione oltre 100 associazioni di volontariato, 110 volontari di protezione civile e circa 50 fra operai comunali e L.s.u, senza contare oltre 300 percettori di reddito di cittadinanza, tutti che lavorerebbero a costo zero, (basta solo stipulare l’assicurazione di 50 euro a persona).
Vi è un equivoco di fondo: si confonde la fusione con la cattiva amministrazione attuale, per cui la causa dei problemi gravi in cui versa la nostra città erroneamente viene addebitata alla fusione, mentre essa dipende quasi esclusivamente da una maldestra gestione comunale, che non ha saputo cogliere i vantaggi della fusione stessa. Difatti il comune è in grado di impiegare tutta questa forza lavoro di cui prima, a costo zero, per la pulizia e manutenzione di tutto il territorio, contro il dissesto idrogeologico e gli incendi boschivi; poteva ma non lo ha mai fatto; infine poteva affidare alle 100 associazioni la organizzazione di eventi culturali ed estivi su tutto il territorio, frazioni comprese, e non solo su alcune di esse. A fronte di tutte queste considerazioni una eventuale scissione delle due città comporterebbe le seguenti e catastrofiche conseguenze: inizierà un odio serpeggiante ed un malessere tra le due città, che finalmente si stavano amalgamando; tutti gli obiettivi raggiunti sarebbero vanificati; dovremmo ritornare a votare i candidati politici di Cosenza, Castrovillari e Crotone ed essere cosi asserviti ai politici di turno che non conoscono il nostro territorio; ritorneremmo ad essere due comuni simili a tanti altri, perdendo il primato di terza città della Calabria; ma soprattutto dimostreremmo a tutta l’opinione pubblica di essere inaffidabili, instabili, pieni di divisioni al nostro interno ed aumenterebbe la storica rivalità tra Corigliano e Rossano, soprattutto alla luce del fatto che questa eventuale scissione è stata voluta dai coriglianesi. Ci auguriamo che questo non avvenga, anche alla luce di molteplici iniziative e manifestazioni anche a respiro nazionale (il giro d’italia ad esempio) che si svolgeranno a breve nella nostra città, e che subirebbero sostanziali e deleterie modifiche e revisioni. Un appello quindi a questo comitato che vuole la scissione affinché rifletta almeno su questi dati.
Ernesto Borromeo.