TREBISACCE. Emergenza-urgenza in sanità: urgente, da parte dei Comuni, individuare le aree idonee e, d’intesa con la Regione, avviare le procedure per la realizzazione di piazzole illuminate per consentire all’Elisoccorso l’atterraggio e il decollo non solo diurno ma anche notturno.
Solo così si può coprire l’intera giornata e rendere più tempestivo ed efficace il servizio svolto dal 118 nelle situazioni di emergenza-urgenza in cui, com’è risaputo, i tempi di intervento sono fondamentali per salvare vite umane. Secondo quanto riferisce la cronaca sanitaria regionale, il Presidente Occhiuto, anche nelle vesti di Commissario Straordinario per la sanità regionale, è alle prese con la riorganizzazione del servizio di emergenza-urgenza, avendo preso a modello il sistema già sperimentato in Lombardia. In questa ottica, oltre all’integrazione dell’organico medico che risulta molto al di sotto della soglia minima, pare si voglia lavorare soprattutto su una sostanziale rifondazione del servizio, a partire da un’organizzazione centralizzata, affidata a un’unica centrale operativa dislocata presso la Cittadella di Catanzaro al posto delle attuali 5 centrali operative provinciali. In una Regione con una sanità scadente e lacunosa come quella calabrese, un servizio di emergenza-urgenza più razionale e più efficiente, basato innanzitutto sulla tempestività dei soccorsi, può in realtà aiutare a salvare vite umane ed a fronteggiare così le problematiche cardiologiche, e soprattutto quelle che sopravvengono all’improvviso. In questo contesto, come è ormai risaputo, l’Elisoccorso medicalizzato è il mezzo più veloce ed efficace per abbattere le distanze e consentire anche ai pazienti che abitano nelle aree periferiche come l’Alto Jonio di beneficiare delle strutture sanitarie regionali attrezzate e abilitate a soccorrere il paziente in situazioni di emergenza-urgenza. Il problema numero uno, infatti, è che le emergenze, soprattutto quelle cardiologiche (infarto, ictus, emorragia cerebrale…) non mandano segnali premonitori e prima di arrivare non suonano il campanello, ma piombano all’improvviso, sia di giorno che durante la notte, allorquando i presidi sanitari territoriali non sono presidiati come si dovrebbe. Ora, mentre i soccorsi più urgenti vengono affrontati con l’utilizzo dell’Elisoccorso attivato dai sanitari del 118 nelle situazioni più a rischio, di notte l’Elisoccorso viene sospeso per comprensibili ragioni di sicurezza e si deve far ricorso per forza all’Ambulanza che, pur essendo ben attrezzata, è certamente meno veloce e rende meno tempestivi i soccorsi. Da qui l’urgenza di dotare i territori, almeno quelli strategicamente più baricentrici come Trebisacce, di una base di atterraggio e di decollo del mezzo aereo per essere utilizzata anche di notte. In Calabria, al momento, esistono solo due piazzole illuminate e abilitate all’Elisoccorso notturno, una a Lamezia Terme (CZ) e l’altra, inaugurata di recente, a Locri (RC). Nessuna base notturna, invece, nella provincia di Cosenza, a partire dal Capoluogo che ne è completamento sfornito. Ben venga dunque il potenziamento del 118 a partire dall’incremento del personale medico e ben venga la riorganizzazione complessiva del servizio, ma non si può rinunciare all’utilizzo del soccorso elitrasportato anche di notte. Ne va di mezzo la sicurezza sanitaria delle popolazioni che risiedono nelle zone decentrate della Calabria per le quali ogni incidente cardiologico improvviso, in special modo se si verifica di notte, può essere fatale.
Pino La Rocca