Corigliano-Rossano “…se apriamo il nostro cuore allo spirito del Natale, possiamo fare grandi e piccole cose meravigliose…” (Ministro dell’Istruzione , Giuseppe Valditara).
Nel nostro istituto ci sono bambine e bambini, ragazze e ragazzi le cui storie familiari sono collegabili a paesi diversi; buona parte di loro è nata in Italia ed è Cristiana ma non tutti cattolici, qualcuno musulmano e altri di diversi “Credo”.
L’odierna società è una composizione di multiculture, favorita dalla globalizzazione e dalla migrazione, la quale deve essere vista come fonte di reciproco arricchimento.
L’educazione ha davanti a sé una sfida centrale ed impegnativa per il futuro nostro e delle nuove generazioni.
Grande dunque la responsabilità delle Scuole, che sono chiamate a sviluppare il dialogo interculturale, obiettivo difficile ma necessario. L’educazione richiede apertura alle altre culture e accoglienza dell’altro senza però la perdita della propria identità anche se l’Occidente e l’Europa in particolare sta perdendo la sua identità, le sue radici culturali, e religiose in nome di un’idea di relativismo che mette in crisi e in dubbio i valori universali e i grandi principi che hanno civilizzato il mondo.
“ L’Occidente non ama più se stesso: della sua storia oramai vede soltanto ciò che è deprecabile e distruttivo, mentre non è più in grado di percepire ciò che è grande e puro” (Joseph Ratzinger).
Ecco l’importanza direi quasi la necessità di un “rinnovamento Spirituale”, di una crescita morale che dia senso alla vita , allo sviluppo tecnologico, economico e sociale , rispettando il “Credo” di ognuno , gli usi, i costumi e le tradizioni ma senza cancellare la nostra storia, la nostra civiltà e perché no! Anche il nostro “Credo”.
La scuola dell’Infanzia e la scuola Primaria di Torricella dell’I.C. Don Bosco hanno ben interpretato quello che è il valore universale del messaggio del Natale drammatizzando la storia , a molti sconosciuta, del quarto Re Magio, Altabarre, che lungo il suo viaggio diede tutti i doni che aveva preparato per Gesù bambino ai poveri e ai derelitti, salvò anche un bambino che era stato condannato a morte da Erode.
Crediamo che la nostra “ STORIA” vada difesa in nome di quel valore, comune a tanti ma difficile da concretizzarsi, che è L’AMORE (Comunicato stampa).