Di seguito una sintesi dell’omelia mons. Satriano del 15 agosto in on0re della SS Achiropita.
Ieri e oggi Maria ha fatto visita alle nostre case. È uscita dalla sua casa per toccare e segnare al suo passaggio la nostra vita, i nostri spazi, le nostre relazioni.
Molti di noi, in questi giorni della quindicina hanno reso omaggio a Maria. Con semplicità e affetto abbiamo portato il nostro cuore ai suoi piedi, invocandola, supplicandola, ringraziandola, ma sempre affidandogli noi stessi e i nostri cari.
Ho colto con forza quanto grande sia l’affetto per Maria. Miei cari fratelli questa è la nostra forza! Questa è la forza con cui dobbiamo guardare al futuro.
La consapevolezza di essere amati da questo sguardo di luce deve spingerci con audacia …
… a guardare la vita delle nostre famiglie dove spesso l’individualismo si annida, lacerando la comunione e l’unità;
… a guardare dentro i quartieri, le contrade dove abitiamo incuranti della solitudine e della povertà di chi ci è accanto;
… ad aver cura della nostra città, delle nostre città, dove spesso il malaffare si annida nelle pieghe di scelte apparentemente lecite e di atteggiamenti paludati.
Donaci o Maria il coraggio dell’accoglienza. Come te desideriamo fare spazio nella nostra storia alle irruzioni di Dio che spesso guasta le attese ma non rovina la festa. Viviamo blindati, senza fiducia nell’altro mentre il sospetto si insinua come un serpente nelle nostre relazioni.
Aiutaci o Vergine santa a deporre le armi della diffidenza e ad accogliere con cuore sincero chi bussa alle porte del nostro vivere.
Donaci lo Stupore dell’amore o Vergine Achiropita.
Intorpiditi dalla rassegnazione, siamo stanchi e incapaci di trasalire dinanzi alle primizie della vita.
Abbiamo perso la capacità di guardare dentro le cose e sempre più avido di possedere, il nostro cuore non sa più gioire per il sorriso di un bambino o lo sbocciare di un fiore.
O Regina del popolo rossanese, oggi più che mai abbiamo bisogno di te!
Non solo qui ma in tutto il mondo viviamo tempi difficili. Come credenti avvertiamo il tempo della sfida e sentiamo il bisogno di offrire una maggiore testimonianza di comunione.
Liberaci dall’autosufficienza delle nostre scelte, dall’orgoglio che ci indispone e apri i cuori alla speranza. Spalanca le finestre di questa Chiesa, di questo popolo perché il vento dello Spirito possa irrompere nel vissuto di ciascuno e renderci capaci di anticipare la gioia della Risurrezione nella storia dei nostri giorni. O Maria Dolcissima stendi il tuo manto su questa città che custodisce il tuo santuario, perché risorga dalle ceneri dell’abbandono e sappia divenire, giorno dopo giorno, luce sul monte per chi qui giunge, desideroso di trovare consolazione e ristoro interiore.