CORIGLIANO-ROSSANO – Il 2023 inizia col meglio del cibo spazzatura nei piatti della mensa scolastica di Corigliano-Rossano. Probabilmente il lodevole obiettivo nascosto era quello di disintossicare, si fa per dire, dalle abbuffate identitarie delle feste appena trascorse, le bambine ed i bambini di questa città. Per questo motivo, forse, l’efficientissima applicazione tanto lodata dall’Amministrazione Comunale ha comunicato alle famiglie che per il rientro in classe, oggi lunedì 9 gennaio, in aggiunta alla famosissima quanto anonima pasta al pomodoro, la salute e l’educazione alimentare degli studenti sarebbero state impreziosite, come secondo, da 50 grammi del mitico formaggio cremoso extra spalmabile Quick, contenente genericamente latte di non dichiarata provenienza e panna che non fai male ad una regione con i record europei di obesità infantile; come dessert, da 40 grammi dell’immancabile merendina-crostatina alla finta confettura di albicocca (28%), contenente tra le altre specialità chimiche, anche burro di dubbia provenienza, latte magro in polvere, olio di cocco e di girasole(forse cultivar Dolce di Rossano!) e per contorno una super insalata verde di stagione la cui foto parla da sola, perché emoziona.
Riparte così – denuncia Lenin Montesanto, direttore dell’associazione europea Otto Torri sullo Jonio – il nuovo anno alimentare per un’intera comunità scolastica alla quale le eccellenze agroalimentari di questa terra vengono promosse, raccontate e fatte degustare dall’Amministrazione Comunale soltanto come merce rara negli eventi festivi per pochi al Castello Ducale, magari con chef e show cooking elitari, adeguatamente finanziati con risorse pubbliche; le stesse risorse pubbliche con le quali si appalta, al contrario, un servizio mensa per tutti che, nonostante due mesi di denunce di irregolarità e mancato rispetto delle prescrizioni del capitolato in tema di filiera corta e stagionalità delle materie prime, continua a propinare cibo confezionato e di pessima qualità, distribuito dalle multinazionali dei conservanti chimici invece che prodotti autentici e naturali di cui questa terra bio-diversa dovrebbe essere ricca.
Così come continua – prosegue – la vergognosa latitanza istituzionale, in primis dell’assessore al ramo Alessia Alboresi e della stessa commissione consiliare servizi alla persona riunitasi più volte anche sul punto, su tutte le richieste di ascolto e di proposta avanzate a più riprese e formalmente dal comitato mensa, ufficialmente composto dai rappresentanti dei genitori e degli insegnanti designati dalle direzioni didattiche agli uffici comunali, sin dall’avvio del servizio il 2 novembre dello scorso anno; su tutte la richiesta di urgente convocazione della prevista commissione mensa che sarebbe dovuta essere avviata al massimo lo scorso 15 dicembre e che, a causa dell’ennesimo rinvio di discussione sul punto condiviso nell’ultima seduta di fine dicembre, resta di fatto bloccata e non funzionante. Una disattenzione gravissima – aggiunge il direttore di Otto Torri – che coinvolge allo stesso modo sia la maggioranza che l’opposizione consiliare.
C’è di più: in qualche istituto – conclude Montesanto, auspicando l’intervento in merito dei consiglieri regionali e dei parlamentari del territorio – si registrano perfino tentativi di medioevale ostruzionismo da parte di quanti, a vario titolo e livello, vorrebbero impedire che le foto dei piatti serviti quotidianamente ad alunne ed alunni possano venire fotografati e diffusi come denuncia all’opinione pubblica della sistematica e intollerabile maleducazione alimentare, irresponsabilmente promossa dall’istituzione pubblica locale, pagata con i soldi di tutti (Comunicato stampa).