I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza hanno scoperto l’ennesima frode ai danni dell’I.N.P.S., perpetrata dal legale rappresentante di un’azienda , operante nell’area silana, per un importo complessivo pari a mezzo milione di euro. L’impresa, che operava in condizioni di apparente legalità, attraverso contratti di lavoro ed altri documenti falsi, traeva in inganno l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, raffigurando una situazione contabile e gestionale completamente diversa da quella reale, consentendo ai falsi lavoratori di percepire provvidenze pubbliche non spettanti. Particolarmente insidioso il meccanismo fraudolento poiché l’imprenditore , fino al momento dell’intervento delle fiamme gialle cosentine, si faceva consegnare dai falsi lavoratori una somma pari ai contributi pensionistici di ciascuno, con la promessa di trasferirli all’I.N.P.S., che tuttavia intascava omettendone il versamento. Ammonta a 500.000 euro la truffa della quale è stata vittima l’Inps, di cui oltre 100.000 euro di provvidenze pubbliche non spettanti (indennità di malattia e disoccupazione), erogate in favore di 17 lavoratori inesistenti , e circa 400.000 euro di contributi pensionistici non versati, per nessuno dei lavoratori dipendenti. Gli operai “fantasma” sono stati denunciati per i delitti di truffa e falso, mentre l’imprenditore, oltre a questi reati, è stato deferito anche per l’omesso versamento di contributi previdenziali e assistenziali, e rischiano tutti la reclusione fino a sei anni. Continua l’attività della Guardia di Finanza, volta alla repressione degli sprechi di denaro pubblico, finalizzata alla tutela degli interessi finanziari dello Stato anche in ragione delle note esigenze di bilancio. L’attività svolta si inquadra in un più ampio dispositivo di polizia economico finanziaria predisposto, a livello locale, dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza, proprio nello specifico comparto dei falsi lavoratori .(comunicato stampa)