CORIGLIANO-ROSSANO «Ho appreso dalla stampa dei dubbi sollevati da qualche genitore di alunni della scuola Don Bosco per quel che riguarda il piccolo appezzamento coltivato che sorge nei dintorni dell’Istituto e vorrei tranquillizzarli, quell’orto fa parte di un progetto sociale ed è autorizzato dal Comune di Corigliano-Rossano su un terreno gentilmente messo a disposizione dalla scuola stessa».
Queste le parole dell’Assessore alle Politiche Sociali Alessia Alboresi che hanno fatto seguito alla pubblicazione, su alcuni organi di stampa, di notizie riguardanti le perplessità di alcuni genitori per l’orto urbano che sta sorgendo vicino al plesso scolastico di Villaggio Frassa. In realtà si tratta del progetto “Orto sociale intergenerazionale” portato avanti dall’Auser Corigliano dall’ormai lontano 2017 la cui concessione, scaduta lo scorso novembre, è stata rinnovata per altri cinque anni dalla Giunta Comunale in data 26 marzo 2022. Lo stesso I.C. Don Bosco ha rinnovato la cessione per uso gratuito dei terreni all’Auser altri cinque anni. Si tratta dunque di un progetto che va avanti da anni grazie all’impegno dei volontari che stanno cercando di portare avanti una politica di cura del verde pubblico.
«Il progetto è partito quando c’era ancora l’ex comune di Corigliano Calabro – ha concluso Alboresi – e abbiamo valutato di farlo proseguire per la grande valenza sociale e il bel messaggio di sostenibilità ambientale che lancia. Invitiamo tutti gli abitanti della zona ad avvicinarsi alla progettazione e a dare una mano ai volontari dell’Auser per portare avanti la sana idea di cittadinanza attiva che è alla base di ogni cambiamento sociale».
«Abbiamo deciso di rinnovare la concessione perché i progetti sociali sono indispensabili alla crescita del territorio – ha commentato la Dirigente dell’IC Don Bosco, Laura Sisca – e la linea della nostra scuola è quella di favorire iniziative di cittadinanza attiva e di lavorare su tutta una serie di progetti, nei prossimi mesi, che vedranno coinvolti i nostri ragazzi. Inoltre, molti genitori mi hanno contattato stupefatti non avendo mai avuto nulla di cui lamentarsi»