Politica in fermento. I segnali più o meno subliminali arrivano e sono tutti all’indirizzo del sindaco Stefano Mascaro che spinge nel voler assumere il ruolo del sindaco autonomo e indipendente. Funzione che la legge gli conferisce. Ma è pur vero che egli è espressione di una coalizione che lo ha eletto ed è, quindi, tenuto a dover dare conto agli alleati. In primo luogo alla maggioranza consiliare ma anche e soprattutto al movimento “Il Coraggio di Cambiare” ai cui vertici vi è il coordinatore Giuseppe Graziano. Dall’ultimo consiglio comunale sono emersi indicatori di una maggioranza non molto coesa.
Così come sulla vicenda del centro di accoglienza destinato ai migranti pare vi sia una netta affermazione di larga parte della maggioranza nell’obiettare circa la volontà di concedere l’assenso a un noto privato. O anche, nel designare l’ex sindaco Nicola Candiano quale assessore al bilancio.
Tutti punti, non ancora chiariti, ma che costituiscono elementi di riflessione circa i rapporti di forza “sindaco-maggioranza”. In verità anche la minoranza è poco pimpante e non organica alle varie prese di posizione. Tutto questo avviene in attesa degli esiti dei ricorsi depositati presso il Tar della Calabria inerenti l’autenticazione delle firme per la presentazione delle liste e alcune presunte violazioni nei verbali di trascrizione durante lo svolgimento delle operazioni di voto.
Ai due ricorsi è legato il futuro politico dell’amministrazione Mascaro. Ecco perché è prevalente una politica prudente in seno alla maggioranza. Si vive nella vulnerabilità.
Al dì là degli esiti inerenti i due ricorsi, c’è poi la politica correntizia che non aiuta a dare seguito ad un’azione incisiva e determinante nelle decisioni da assumere. Intanto la cittadinanza attende risposte concrete.