Gli eccessivi ribassi negli appalti pubblici sono la causa, spesso, di numerose vertenze lavorative. I maggiori rischi si rinvengono nei settori della vigilanza, della mensa, degli addetti alle pulizie o della gestione dei rifiuti. Nella Sibaritide, come in altre parti del Paese, il problema si pone da tempo e non a caso fioccano le vertenze di lavoratori licenziati o mal pagati. Tutto nasce dal fatto che, a volte, non viene svolta un’attenta attività di controllo e di vigilanza da parte dellastazione appaltante di fronte alla affidabilità e alla credibilità delle imprese che si presentano con un offerta economicamente anomala. A tal riguardo non mancano le denunce delle organizzazioni sindacali in ordine alla necessità di vigilare durante l’assegnazione degli appalti. È accaduto nel corso della vertenza degli addetti alla vigilanza nell’appalto per la sicurezza per la progettazione della statale 106 jonica Roseto-Sibari dove l’azienda ha fatto un uso spropositato dei contratti a tempo determinato. Diventa più sostenibile l’appalto con l’offerta più vantaggiosa mentre al massimo ribasso si rischia l’improduttività.
Nel settore della ristorazione e del servizio mensa, qualche azienda con il solito vizietto, è ormai prossima al fallimento. «Un modello valido, afferma Andrea Ferrone della Cgil, è quello che adotta l’Enel che vigila sulla corretta esecuzione dei lavori e nell’assegnazione delle gare». Alle imprese spetta l’onere di dimostrare la congruità della proposta presentata e, quindi, provare di essere in grado di fornire una prestazione adeguata alla regolare esecuzione delle opere in presenza di un notevole ribasso. Il presidente di Confindustria di Cosenza Fortunato Amarelli nel sottolineare come spesso da queste parti prevalga la logica di aziende nazionali che si aggiudica gli appalti per poi assegnarle in sub-appalto delegando ogni responsabilità, si sofferma sulla necessità di avviare una seria riforma del sistema burocratico e sugli appalti. «Oggi con i rincari in corso e con un’inflazione dai dati preoccupanti non credo ci possano essere ribassi consistenti. Chi lo fa ha un altro modo di fare impresa».