Presepe Pasquale presso la Parrocchia “Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria” di Trebisacce

TREBISACCE. Un artistico Presepe Pasquale in un mix di fede, di arte e di fantasia per rappresentare in modo plastico la dolorosa passione di Cristo, dal suo ingresso in Gerusalemme alla farsa del Sinedrio, dall’ultima cena all’orto del Getsemani, dal giudizio di Pilato alla condanna a morte e, a seguire, le 14 Stazioni della Via Crucis fino alla crocefissione sul Golgota e alla sepoltura seguita però dalla gioiosa Pasqua di Risurrezione.

Lo hanno realizzato, presso la Parrocchia “Cuore Immacolato della B.V.M.” di Trebisacce, i noti artisti locali Ferdinando Genise e Gaetano Malomo
che si sono avvalsi della fattiva collaborazione del Parroco don Vincenzo Calvosa e di un gruppo di pie donne tra cui Natalia De Marco, Mariella Palazzo, Anna Maria Carnovale, Immacolata Gatto, Maria Curia,  Rosa Martino.

I due bravi artisti trebisaccesi, facendo ricorso anche questa volta alla loro ben nota bravura nella manualità creativa, sollecitati e sostenuti dai Parroci don Vincenzo Calvosa e don Nicola Cataldi, hanno inteso dare seguito alla preziosa tradizione presepiale italiana realizzando e assemblando su una solida base in legno predisposta da Pino Laino e Luca Avarello, tutte le varie scene della Passione ed hanno modellato, utilizzando a mano l’argilla, i colori e i tessuti più adatti, tutti i personaggi citati nelle Sacre Scritture. Il tutto rappresentato in un quadro d’assieme davvero suggestivo e toccante, sotteso da una bella didascalia sonora che ricorda tutte le tappe della passione, della morte e della risurrezione di Cristo.

In realtà i due presepi di tradizione popolare, quello natalizio e quello pasquale, condividono la stessa matrice, ovvero la necessità di rendere
visibili e comprensibili agli occhi del popolo di Dio, talvolta incapace di leggere e comprendere appieno le Sacre Scritture, gli avvenimenti sacri e le vicende legate alla vita e alla morte di Gesù Cristo attraverso rappresentazioni capaci di sollecitare la spiritualità e la pietas popolare.

Ma mentre nel presepe natalizio a monopolizzare la scena è la sola grotta della natività del Signore con la Sacra Famiglia, il bue e l’asinello adagiati vicino alla mangiatoia e con decine di pastori e schiere di angeli, nel presepe pasquale le scene e i personaggi sono tantissimi per cui il rito dell’allestimento del presepe pasquale si è diradato nel tempo e rischia addirittura di scomparire, per cui ben vengano le iniziative di artisti ed artigiani locali che, con la fantasia e la sapienza delle loro mani, riescono a regalare autentici capolavori di arte e di fede in grado di far riflettere e di contribuire ad alimentare la spiritualità di chi ha fede.

Pino La Rocca

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