CARIATI. Nel giorno precedente la festa per la liberazione dell’Italia dal nazifascismo, nella via dedicata ad un simbolo della lotta e del coraggio, Giacomo Matteotti, il candidato a sindaco di Cariati, alle prossime amministrative, Mimmo Formaro, in un’atmosfera collettiva di totale tripudio, presenta la lista de Le Lampare.
Nella presentazione, il riconoscimento di una lotta che è andata oltre i confini di Cariati, investendo realtà culturali e mediatiche internazionali per l’affermazione della sanità pubblica. “Noi siamo quelli dell’ospedale, quelli che da 15 anni lottano per i diritti di Cariati e per cambiarla”, sono queste le parole iniziali di Mimmo Formaro.
Subito la stoccata agli avversari. “Stanno dicendo un giorno che siamo con Cataldo Minò e un altro che favoriamo Saverio Greco, ma a me queste cattiverie sembrano quelle della volpe che quando non arriva all’uva dice che è amara e fanno ogni volta così. Sui palchi predicano la correttezza, poi lontano dai palchi fanno i falsi, gli ipocriti e i bugiardi. Qui falsi, ipocriti e bugiardi non ce ne sono”, va avanti Formaro.
Una contrapposizione rispetto agli avversari debitamente rimarcata perché la visione politica de Le Lampare è chiara ed è fatta di lotta sul territorio per la sanità, l’acqua pubblica e per i diritti. Lotta diventata simbolo nel mondo ma che oggi vuole essere occasione di cambiamento per Cariati. “Fuori dalle favole, guardando la realtà vogliamo avere la possibilità di poter vivere a Cariati, vogliamo un futuro per Cariati, che è bellissima e può essere attrattiva. Qui ci sono tutte le condizioni perché ciò avvenga”, prosegue Formaro. “Ho sentito molte volte pronunciare le parole cambiamento e rinnovamento –rimarca Mimmo Formaro – ma negli ultimi 10-15 anni Cariati ha fatto molti passi indietro rispetto alle altre comunità e però tutti si sono riempiti lo stesso la bocca di cambiamento. Ma è successo che mentre lo facevano continuavano a fare pastette per assicurarsi i propri interessi e adesso fanno di nuovo come la volpe che non arriva all’uva. A difendere la nostra indipendenza e la nostra dignità c’è la nostra storia, la storia de Le Lampare che è cominciata dal 2010 quando hanno chiuso l’ospedale: è un cerchio che si chiude”.
Quindi il ricordo delle lotte sul territorio, quella per la ss.106, per l’ambiente, per la cultura dei diritti “l’unica cultura valida per costruire un vero futuro” rimarca Formaro. Poi la battaglia più importante, quella per la riaperta dell’ospedale. “Abbiamo lottato e lottiamo ancora contro la mancanza del diritto alla sanità pubblica, abbiamo trasformato la paura individuale in coraggio collettivo e, grazie anche all’attenzione mediatica abbiamo portato una Cariati in ogni città, in Italia e all’estero. Cariati è diventata il simbolo della lotta per i diritti perché i privati si stanno mangiando il diritto alla salute pezzo dopo pezzo: il profitto in cambio del diritto”, sottolinea con forza Mimmo Formaro.
Una lotta quella delle Lampare che ha permesso ad un gruppo di cittadini di arrivare dove non è arrivata l’amministrazione comunale, di raggiungere le stanze del potere “per cui oggi abbiamo la tac – conclude Formato – che pure non c’era quando era aperto l’ospedale, e si sta programmando il futuro dell’ospedale, oggi in fase di riapertura. Ma per difendere l’ospedale, creare una Cariati vivibile, a misura d’uomo, pulita abbiamo bisogno del vostro aiuto. Perché Cariati deve costruirsi sulle proprie gambe”.
Comunicato stampa