Finanziato dal Ministero della Cultura, con fondi del PNRR, il “Contratto di Rigenerazione urbana per la valorizzazione culturale e sociale del centro storico di Morano”, importo 1.600.000 euro.
La notizia, accolta con grande soddisfazione sia dall’Ufficio tecnico dell’Ente, che ha redatto la proposta sotto la direzione dell’Arch. Rosanna Anele, sia dall’Amministrazione comunale, è stata acquisita ufficialmente il 24 aprile scorso al n° 3689 del protocollo.
Si tratta di un articolato programma di sviluppo dell’abitato antico, che, prendendo le mosse dal progetto “Ri-AbitareMorano”, disegna una vera e propria rivitalizzazione del borgo in tutti i suoi aspetti, come del resto si evince dal titolo stesso dell’elaborato.
Tutti gli interventi (partenariato pubblico/privato) complessivamente nove, sui quali il Comune di Morano detiene la piena titolarità, dovranno essere realizzati entro giugno 2026. Nello specifico, le singole proposte, in armonia con le linee guida dettate dall’Ufficio tecnico e inserite nelle diverse Azioni presenti nell’Avviso pubblico, sono:
1) Risanamento e rifunzionalizzazione della sala Castello e area circostante; San Bernardino, risanamento igienico funzionale ala est.
2) L’Industria rurale nel borgo, Palazzo Capalbi;
3) Scuola di restauro e valorizzazione beni storici culturali; Abitare altrove: a scuola di ospitalità.
4) L’orto incolto: percorso di educazione ambientale e inclusione sociale.
5) Infopoint Castello.
6) Workshop abitare Morano: I luoghi dell’abitare storico; Muranum prosa e note, II edizione 1° festival teatro musica.
7) Valorizzazione beni culturali: piattaforma digitale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali – tour virtuali;
8) Navette centro storico; Fornitura cartellonistica audiovisiva arredo urbano.
«Forse ora è sufficientemente chiaro cosa intendevamo quando in tempo di semina si diceva che sarebbe venuto il tempo del raccolto» commenta il consigliere con delega ai Progetti strategici per il borgo Mario Donadio. Ebbene, ci siamo. Il lavoro compiuto dall’esecutivo nel corso della consiliatura e in particolare nell’ultimo anno, sta dando i suoi frutti. Avremo modo di specificare come siamo riusciti a salvare le case del CER, di come abbiamo messo definitivamente in sicurezza la parte alta dell’abitato, di Piazza Maddalena, dei campetti coperti, dei C.I.S. (pavimentazione via Ferrante e Via san Nicola, realizzazione anfiteatro e Piazzale Giovanni Paolo II, riqualificazione area castello ecce cc), ma oggi occorre gioire per questa eccellente notizia. Eravamo sereni, sapevamo che la qualità del nostro elaborato non poteva non essere presa in debita considerazione. E così è stato. Eccola la nostra attenzione per il centro storico, ulteriore indicatore della passione con cui serviamo la comunità, e di come lo facciamo nonostante le critiche continue e le accuse di incapacità lanciate da chi tra i nostri oppositori non si accorge che screditando noi scredita Morano».
«Sarebbe giusto il caso» afferma il sindaco Nicolò De Bartolo «che quella parte di minoranza adusa alla censura facile chiedesse scusa. Dopo averci attaccato in ogni modo, perché non in grado di avanzare noi progetti adeguati, questa è la nostra risposta. Un anno fa abbiamo riunito intorno a un tavolo gli operatori economici e culturali, abbiamo ascoltato e coordinato idee e prospettive, nella convinzione che le sinergie producano forza e sviluppo. È accaduto però, strada facendo, che una errata valutazione del piano da parte degli organi competenti portasse all’assegnazione di un punteggio basso per Morano e al mancato finanziamento. Come hanno reagito i soliti detrattori? Con biasimi e critiche irripetibili. Anziché dispiacersi dell’occasione apparentemente persa, questi tali esultano per la sconfitta altrui, così, tanto per biasimare, a prescindere, perché così si deve fare. Ma noi eravamo più che sicuri della bontà delle nostre proposte, e così, incaricato il dirigente dell’Ufficio tecnico, l’ottimo architetto Anele, e il suo staff di redigere il ricorso, ne abbiamo atteso con fiducia l’esito e qualche giorno fa ci hanno comunicato che avevamo ragione. Progetti finanziati! E adesso? Che dovremmo dire ai nostri avversari? Niente, non diciamo niente. Alla chiacchiera da marciapiede rispondiamo, come sempre, con i fatti».