ROMA – La lotta alla mafia non ammette attese né si rende compatibile con i tempi della burocrazia ministeriale.
Quanto accaduto a Cassano allo Ionio, con l’omicidio di Antonella Loparno massacrata a colpi di Kalashnikov, ci dice che la recrudescenza criminale nella Sibaritide sta acquisendo drammaticamente i contorni dell’ordinarietà. E’ inaccettabile. Eppure da tempo è forte il monito del giudice Gratteri che puntualmente chiede allo Stato di potenziare le forze dell’ordine e la polizia giudiziaria nella Sibaritide, trattandosi di un’area particolarmente a rischio e vulnerabile al sistema criminale. Come denunciato dal procuratore capo della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro in questo momento mancano all’appello: 1.700 magistrati, 20mila poliziotti, 18mila carabinieri, 16mila agenti di polizia penitenziaria, 9mila finanzieri. E’ lo Stato l’unica alternativa alla ‘ndrangheta e nella Sibaride lo Stato deve manifestarsi con la sua presenza sul territorio. Corigliano Rossano e la Sibaritide non possono più attendere oltre l’elevazione a primo dirigente del commissariato e il rimpinguamento del personale di polizia che da tempo aspetta di arrivare alle 71 unità. Contro la mafia serve tolleranza zero. Basta attese! Questo governo completi il percorso di potenziamento avviato dal governo precedente.
comunicato stampa