In questi giorni a seguito dello smarrimento di molti cittadini rossanesi, che stanno chiedendo l’aiuto di geometri e ingegneri e forse stanno spendendo pure soldi per la compilazione dei moduli, abbiamo letto l’avviso pubblico e la determina dirigenziale riguardanti il censimento delle concessioni cimiteriali private relativi a tumuli, loculi, edicole votive e cappelle cimiteriali pubblicati durante l’amministrazione del Commissario Prefettizio Lombardo. Capiamo l’esigenza dell’ente Comune e dei suoi uffici di avere il quadro generale della titolarità sotto controllo, di conoscere tutti gli assegnatari e gli eredi, di migliorare la gestione del cimitero. Ma ciò non deve gravare sui cittadini. Dovrebbe farlo l’Ente con gli strumenti in suo possesso.
E poi non ci sembra opportuno, adeguato, che l’ente batta cassa su un servizio così importante come quello cimiteriale, in un epoca in cui i cittadini sono oberati da pagamenti e non riescono ad arrivare a fine mese. Non vorremmo che questo censimento si trasformasse in un ulteriore balzello, in un altro tributo per i cittadini già vessati.
Inoltre, visto che le concessioni hanno una durata di 99 anni e che proprio in virtù di ciò tanti cittadini hanno fatto lavori di manutenzione e di abbellimento ci sembra illegittimo che le regole vengano cambiate in corso d’opera.
Una corretta politica di gestione dei servizi cimiteriali sarebbe quella di prevedere il fabbisogno di nicchie, tombe e di costruirle per tempo nello spazio che resta del cimitero oppure di crearne uno nuovo. Ma senza aumentare i costi e le tasse per i cittadini che ormai non riescono a più barcamenarsi. E poi per il futuro sarebbe utile che l’ente Comune si dotasse di strumenti informatici appropriati e consoni per gestire un cimitero, ormai fermo ai vecchi registri e moduli cartacei.
Confidiamo nel buon senso di questa nuova Amministrazione Comunale e nel ritiro immediato dell’avviso pubblico prima che scadano i termini per la presentazione del modello.