Crollo viadotto, chiesti tempi celeri alla politica e alla magistratura | VIDEO

Sul crollo di una parte del viadotto nella zona di Ortiano della Sila- Mare si lavora su più fronti: messa in sicurezza dell’arteria, riduzione dei tempi e completamento dell’opera. Chiesto al Ministro Salvini un intervento straordinario con il varo di un apposito decreto Longobucco. Il ministero è al lavoro, ma si è in attesa di meglio comprendere le ragioni del crollo. Su quest’ultimo versante è partita una doppia inchiesta: una è quella della Procura della Repubblica di Castrovillari che ha acquisito i fascicoli al Comune di Longobucco, disposto il sequestro del tratto interessato e nominato i periti per le verifiche circa il cedimento della campata; l’altra è quella della Procura generale della Corte dei conti per risalire ad eventuali danni all’erario. Il sindaco di Longobucco Giovanni Pirillo  teme ritardi e, nei prossimi giorni, insieme ad altri sindaci chiederà un incontro al procuratore capo di Castrovillari al fine di valutare i tempi d’indagine.

 

 

«Si può immaginare una soluzione di immortalare fotograficamente lo stato dei luoghi e consentire una accelerazione delle procedure. Dobbiamo evitare il rischio del totale isolamento, ha affermato l’amministratore. C’è anche il problema della vecchia statale 177 anch’essa da mettere in sicurezza». Ieri l’Anas ha interdetto il transito nel tratto a Nord della campata ceduta fino a Longobucco in via precauzionale dovuta all’allerta gialla. Questa decisione è vissuta come una conferma che anche altri tratti sono a rischio. L’ex responsabile della protezione civile, il noto geologico Carlo Tansi nel corso della trasmissione condotta da Pasquale Motta ha parlato di almeno altri 10 punti di rischio. C’è chi chiede l’installazione delle centraline di monitoraggio che registra oggi vibrazione come è accaduto per il Ponte di Celico nel cosentino. Intanto per domani è programmato un sit-in di protesta organizzato dal costituendo comitato. Tra i referenti Romeo Romano, imrpenditore del posto, che rilancia la necessità di individuare le responsabilità del crollo, di curare la tempistica, e di tenere alta l’attenzione sul Trionto.

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