L’antica chiesa di Santa Maria delle Grazie, racconto di Martino A. Rizzo

«Eravi fuori il perimetro della città, e propriamente nella contrada detta S. M. delle Grazie, una piccola cappella, che ritenne questo nome per una miracolosa immagine che ivi adoravasi. … volendo i rossanesi edificarvi un monastero ed una chiesa, locchè ebbe termine nel 1549, e fu tosto da’ monaci abitato. … Intanto avvenne che trovandosi que’ monaci al quanto lungi dalla città rendeasi loro in certo modo difficile il procurarsi il quotidiano cibo. Quindi alle istanze dell’arcivescovo Sasso (Mario Sassi vescovo dal 26 nov. 1612 al 9 genn. 1615) la città concesse loro quel suolo ove i romani edificarono l’antico castello, a condizione però di fabbricarvi una chiesa, che dovessero dedicarla a S. M. di Costantinopoli, ed un ospizio ad uso d’infermeria, che dovesse chiamarsi Montecalvario ossia S. Croce, in memoria d’un castello che avea questo nome». È il de Rosis che parla nella sua storia di Rossano e così racconta le origini e le vicissitudini del convento e della chiesa di Santa Maria delle Grazie, un’oasi di pace su una collina amena fuori dalla città che per fortuna, e grazie a qualche arcivescovo lungimirante, è stata conservata.

Il Padre Guardiano Giuseppe da Corigliano in una relazione del 26 febbraio 1650 racconta altresì che «il Convento Vecchio dei Frati Minori Cappuccini della città di Rossano, provincia di Cosenza seu. S. Daniele, situato fuora dalla Città un miglio incirca, vicino strada pubblica, con il suo giardino circondato di siepe; per quanto si è potuto trovare circa il modo della fundatione, et per essere antico non si trova memoria, solo che un manoscritto che tiene il Sindaco di questa Città, che fu pigliato l’anno 1546; non si sa da chi fu chiesto, non trovandosi scrittura nessuna, né persona veruna che sappia memoria in questa Città, et per essere luogo anticho. Have la Chiesa sotto il titolo di S. Maria della Gratia, tiene celle 18…». Oltre a questo convento, i Cappuccini ne abitarono un altro «dentro le mura di detta Città», quello del vecchio ospedale. Questo Convento iniziò a essere abitato il 2 febbraio 1632 ma i frati cappuccini, secondo Remigio Alberto Le Pera, non abbandonarono subito Santa Maria delle Grazie. Infatti nel suo testo “I cappuccini in Calabria e i loro 85 conventi” dice che, per un certo periodo, «dalle relazioni dei due conventi fatte da due distinti Superiori, è evidente che i due conventi erano officiati nel 1650».

C’è da aggiungere che i due conventi si contesero le opere e gli ornamenti sacri che erano presenti a Santa Maria delle Grazie e il de Rosis racconta che alcuni quadri sparirono di notte.

Comunque, anche se abbastanza spoglia, Santa Maria delle Grazie conserva il fascino di una solenne chiesa di campagna. Al suo interno ha una pregevole adorazione dei pastori al bambinello Gesù di Cristoforo Santanna (1735-1805), fortunatamente in copia in quanto l’originale è conservato nel Museo Diocesano.

È presente altresì un altro pregevole dipinto di San Giuseppe col Bambino e i Santi, sempre di Santanna. Cristoforo Santanna, pittore di Rende, nel 1772 era venuto a Rossano per eseguire dei dipinti per il sacerdote Domenico De Bartolo e poi, già che era a Rossano, gli vennero affidati incarichi anche per altre chiese. Un Crocifisso, appartenuto sempre a Santa Maria delle Grazie, oggi è esposto al Museo Diocesano.

Recentemente all’interno del convento è stato anche recuperato un bel quadro di buona fattura, presumibilmente dell’800, che rappresenta la Madonna col Bambino.

Comunque è possibile visitare virtualmente la Chiesa grazie al sito

https://anticabibliotecacoriglianorossano.it/chiese-di-rossano/convento-di-santa-maria-delle-grazie/

Martino A. Rizzo

Martino Antonio Rizzo è un grande curioso di storie e avvenimenti rossanesi,coriglianesi e più in generale calabresi e gli articoli che prepara per Informazione & Comunicazione non sono altro che il risultato delle ricerche utili a soddisfare queste sue curiosità. Frutto di tale attività è stata anche la realizzazione del sito AnticaBibliotecaCoriglianoRossano che ormai si è meritato un posto di rilevo tra i siti contenenti libri, articoli e fotografie sulla Calabria, tutti liberamente scaricabili.

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