COSENZA «Il fenomeno migratorio in Calabria ha assunto dimensioni significative ed allo stesso tempo importanti per i risvolti ovviamente negativi sia per quanto riguarda l’integrazione che per i disagi sociali che provocano nel momento in cui questi emigrati vengono collocati, in modo del tutto arbitrario, in strutture utili all’abbisogna. Al punto in cui sono giunte le cose ed al fine di evitare che i fenomeni degenerativi presenti assumano i connotati di una vera e propria bomba sociale, il gruppo dirigente regionale di Ncd Calabria nel suo complesso invita le autorità preposte a maggiori controlli, precise autorizzazioni ed a una programmazione, con criteri oggettivi, per la ripartizione di questi giovani disperati in cerca di un ricovero nel quale poter dare continuità alle proprie esistenze». Lo scrivono, in una nota congiunta, il segretario regionale di Ncd Antonio Gentile, il vice segretario regionale Giovanni Bilardi, il segretario amministrativo Gianfranco Leone, il capo gruppo regionale Giovanni Arruzzolo ed i coordinatori delle cinque province. «Al presidente Oliverio ed alle Autorità preposte – proseguono – chiediamo di convocare con urgenza un vertice con tutte le forze politiche presenti, al fine di stabilire regole e condizioni precise onde evitare il perpetrarsi di assegnazioni che assumono tutto il sapore della improvvisazione e del clientelismo più becero. Non possiamo più assistere infatti a fenomeni speculativi come quelli di Rossano, San Marco, Spezzano Sila (Camigliatello) e Santo Stefano di Rende, dove le scelte sono state fatte in perfetta improvvisazione, creando disagi ed imbarazzi non solo ai migranti ma anche ai residenti, atteso che le condizioni igieniche, del vitto e dell’alloggio non risultano, in alcuni casi, rispondenti a criteri di valutazione oggettivi ma, per lo più segnalati con imperizia e rapporti personali. Non ha senso collocare nel centro storico di Rossano, uno dei borghi più antichi e belli della Calabria, 150 o 200 emigranti senza rispettare le condizioni di igiene e sicurezza. Stessa cosa dicasi per Vibo, Rosarno, Crotone e Roccella Jonica. Comprendiamo perfettamente le difficoltà che le Prefetture incontrano nelle ripartizioni, ma proprio per questo e per evitare scelte discrezionali è il caso di dotarsi di criteri oggettivi anche con una evidenza pubblica nella quale vengono selezionati i luoghi nei quali dovranno trovare dimora le migliaia di emigrati che ormai invadono le contrade della Calabria».
(fonte: corrieredellacalabria.it)