Il senatore della Lega, Claudio Borghi, ha partecipato a un convegno dal titolo “Politiche per un mondo nuovo” a Corigliano Rossano, durante il quale ha espresso il suo acceso commento sul meccanismo europeo di stabilità.
Borghi ha anche sollevato la questione dei fondi comunitari, che a causa di difetti nel processo di progettazione spesso finiscono per essere restituiti. L’utilizzo dei fondi comunitari offre straordinarie opportunità per lo sviluppo delle comunità locali e per affrontare sfide cruciali come la transizione verso un’economia sostenibile o la promozione dell’occupazione giovanile. Tuttavia, accedere a tali finanziamenti può essere complicato e richiedere competenze specifiche. Le parole di Borghi, capogruppo della Lega nella commissione bilancio al Senato, sono state determinate e dirette. Ha definito il Mes una «pericolosissima faccenda» e ha accusato il governo precedente, guidato da Conte, di aver firmato il trattato senza una piena comprensione delle sue implicazioni.
Secondo Borghi, il Mes concede ad altri il diritto di sottrarre denaro all’Italia senza nemmeno chiedere il permesso. Poi la questione del Ponte sullo Stretto ritenuta da Borghi opera prioritaria: «Questa infrastruttura avrebbe un impatto significativo sulla regione». Durante il convegno Maria Carmela Iannini, responsabile regionale del Dipartimento Economia della Lega, ha evidenziato la necessità di adottare politiche economiche, in vista delle elezioni europee del 2024, in cui l’Italia avrà un ruolo centrale. Anche il deputato Domenico Furgiuele della Lega ha sottolineato l’attenzione crescente verso il Mezzogiorno d’Italia da parte del Governo Meloni. Ha confermato le difficoltà nella progettazione e nell’utilizzo dei fondi europei, sottolineando che l’attuale governo sta cercando di invertire la rotta e ascoltare le esigenze del territorio. In conclusione, il convegno ha evidenziato l’importanza di affrontare le sfide economiche e sociali del Mezzogiorno d’Italia. Tuttavia, le parole di Borghi hanno espresso una critica accesa al Mes e alla gestione dei fondi comunitari, denunciando una situazione in cui l’Italia viene sfruttata delle sue risorse senza poter decidere come investirle per il bene del popolo italiano.