ROMA. «Gli episodi di violenza, gli ennesimi, che si sono registrati ieri all’interno del carcere di Corigliano Rossano devono indurci, indurre tutti e soprattutto le istituzioni preposte, ad una profonda riflessione. Nel manifestare solidarietà e vicinanza al personale di polizia penitenziaria aggredito, ma grazie al quale è stato evitato il peggio, non posso non sottolineare come nel penitenziario di Ciminata di Greco siano necessarie delle correzioni. Nei mesi scorsi abbiamo visitato la struttura con il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Del Mastro Delle Vedove, che è stato chiaro su obiettivi e linee di governo, che prevedono circa 2000 assunzioni. Ma nell’istituto di pena di Corigliano Rossano bisogna intervenire subito, anche perché non può fungere da ricettacolo per tutti quei detenuti che hanno creato problemi in altri istituti, come il gruppetto che ieri ha tentato di occupare la sezione in cui erano ristretti».
«Altro problema da risolvere, divenuto ormai atavico, è quello legato ai detenuti che accusano disagi psichiatrici. Le scelte – scellerate – compiute negli scorsi decenni, come quella di chiudere gli ospedali psichiatrici giudiziari, si stanno ripercuotendo oggi sulla realtà carceraria italiana in maniera preponderante. Per questo motivi le Rems, le residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza, saranno fondamentali. Intanto, però, nella casa di reclusione di Corigliano Rossano servono rinforzi, ed anche immediati, perché una struttura di quelle proporzioni, con due sezioni di alta sicurezza (as2 e as3) e che ospita anche terroristi internazionali, non può continuare a essere gestita da appena 57 agenti di polizia penitenziaria rispetto ad una pianta organica che ne prevede più di 150. Come già accaduto in passato, mi farò portavoce di questi problemi e li sottoporrò alle attenzioni del Ministero della Giustizia».
È quanto dichiara il senatore di Fratelli d’Italia e componente della commissione Giustizia, Ernesto Rapani.
Comunicato stampa