TROPEA – In meno di 48 ore Tropea passa da Città de L’ora legale, col simpatico scambio di battute con Salvatore Ficarra al Porto, a palcoscenico surreale di una versione 4.0 di Lei non sa chi sono io, con un improbabile revival nei giorni nostri dell’originale macchietta anni ’50 in cui l’intramontabile Totò sentenziava come la Cassazione: Ma mi faccia il piacere!
Non troviamo parole e similitudini diverse – spiega il Sindaco Giovanni Macrì – rispetto a quanto accaduto nelle ultime ore, con un militare che auto-dichiaratosi sempre in servizio, auto-identificatosi con una sua stessa nota mandata ai media, è stato fermato nei giorni scorsi dagli agenti mentre a bordo della sua moto transitava su un marciapiede, determinando un serio pericolo per l’incolumità pubblica.
Un fatto di una gravità inaudita.
Ciò che è molto più grave – va avanti il Primo Cittadino – è stato il tentativo del motociclista, pur ammettendo la plateale violazione commessa, di ingraziarsi (preferiamo usare questo verbo) le due agenti della Polizia Locale che gli contestavano una evidente violazione, esibendo invece che del richiesto documento d’identità il proprio tesserino di appartenenza al Ministero della Difesa, per poi invitarle a desistere (stando a quanto riportato dalle agenti), intralciando a più riprese il corretto svolgimento delle operazioni previste e passando, infine, alle offese gratuite ed alle minacce di una propria denuncia.
Siamo costretti ad assistere ancora – prosegue Macrì – a queste macchiette che però non hanno nulla di divertente, sia per la gravità dell’infrazione commessa e ammessa dal fermato, sia per il tentativo di utilizzare la propria funzione pubblica per ostacolare la normale, doverosa e precisa attività delle forze dell’ordine, sia soprattutto perché – scandisce il Sindaco – è stata esposta al dibattito la divisa e il corpo al quale quel militare appartiene.
Nell’attestare alle due agenti della Polizia Locale in servizio un encomio pubblico per aver svolto egregiamente la loro attività di controllo e repressione, nel ribadire che tutto il Comando della Polizia Locale di Tropea non si lascia e non si lascerà intimidire da chicchessia nel far rispettare a tutti leggi, norme e regolamenti, trasmetteremo – annuncia il Sindaco – una informativa formale sull’accaduto al comando militare di appartenenza del soggetto multato.
Allo stesso tempo avvieremo ogni azione a tutela del Corpo della Polizia Locale oltraggiato dal comportamento specifico anche sui media e dell’istituzione pubblica locale in generale.
L’esatta ricostruzione delle diverse versioni sulla vicenda – chiarisce il Primo Cittadino – diventa irrilevante rispetto al fatto che quella oggettiva infrazione del Codice della Strada (tutti sanno che non si percorre in moto un marciapiede!) sia stata commessa non da un cittadino qualsiasi, ma da un militare, il che ha reso e rende irricevibile ogni reclamo per altro diffuso in forma pubblica costringendo quindi l’istituzione locale a dover rettificare altrettanto pubblicamente.
Non ci sono, infine, più veli pietosi da stendere per il solito mezzo di disinformazione locale che, invece di biasimare e prendere le distanze da comportamenti gravi e per i quali si dovrebbe essere licenziati in tronco dai propri corpi, soprattutto se militari, pur di ribadire la sua maniacale missione di mistificazione e strumentalizzazione, di fatto invita pubblicamente a violare le leggi, senza condannare l’accaduto ma addirittura unendosi allo stesso nella ulteriore diffamazione della Polizia Locale alla quale – conclude Macrì – vanno invece tutta la solidarietà e incoraggiamento miei personali e dell’Amministrazione Comunale a proseguire nella sua azione quotidiana a tutela della convivenza civile ed ordinata della nostra destinazione-modello.
comunicato stampa