Il progetto ambizioso di realizzare un porto a secco a Schiavonea ha scatenato una serie di polemiche con il leader del partito Azione nel Consiglio Comunale, Mattia Salimbeni, al centro della controversia. Sebbene la proposta per questa infrastruttura prometta opportunità economiche, è diventata un campo di battaglia a causa dei ritardi nell’avvio del progetto e delle dispute sulla tempistica scelta. La proposta del porto a secco, mirata a potenziare le strutture portuali e sostenere l’attività marittima della piccola pesca su sta affrontando una resistenza ferma.
Salimbeni ha gettato dubbi sulla decisione di avviare la costruzione durante questo periodo, sottolineando la necessità di una pianificazione più meticolosa e una tempistica opportuna per l’esecuzione del progetto. «Troppo ritardi, troppa improvvisazione. Siamo contrari ai metodi e alla tempistica scelta per questa impresa. Sembra che si stia seguendo un approccio affrettato, privo di una pianificazione adeguata», ha dichiarato Salimbeni. Il leader del partito ha inoltre criticato ciò che ha definito il “metodo Stasi”, facendo riferimento a scelte operative che sembrano essere fatte per la visibilità pubblica piuttosto che per momenti strategici. Una preoccupazione principale ruota attorno alla scadenza per la rendicontazione finanziaria fissata per il 15 settembre. Salimbeni ha sottolineato che la mancata ottemperanza a questa scadenza potrebbe portare alla perdita stessa dei finanziamenti. Questo ha alimentato ulteriori polemiche e sollevato interrogativi sulla gestione e supervisione del finanziamento. È emerso che il progetto definitivo del porto a secco è stato approvato ben due anni fa, lasciando spazio a domande sul perché i lavori non siano stati avviati precedentemente. Tuttavia, le opinioni sull’argomento sono divise. Da una parte, c’è chi sostiene che la pianificazione avrebbe dovuto essere più attenta per evitare ritardi e incongruenze. Dall’altra parte, ci sono coloro che difendono l’amministrazione comunale, suggerendo che fattori esterni potrebbero aver influenzato il calendario dei lavori. Il progetto promette benefici economici, e la controversia evidenzia l’importanza di una pianificazione attenta e di una comunicazione chiara tra le parti interessate per evitare ritardi e insoddisfazioni all’interno della comunità.