La città di Corigliano Rossano sta affrontando una svolta che potrebbe avere profonde implicazioni per il suo sviluppo sostenibile e la crescita del territorio. La decisione della nuova dirigenza dell’Enel di rinunciare al finanziamento di 14,7 milioni di euro per la riconversione della Centrale di Sant’Irene per la produzione di idrogeno, attraverso fondi gestiti dalla Regione Calabria nel contesto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), sta scuotendo l’opinione pubblica e attirando l’attenzione dei rappresentanti politici.
In particolare, il Consigliere Regionale M5S Davide Tavernise e la parlamentare Vittoria Baldino hanno espresso il proprio sgomento per questa scelta che sembra ignorare le opportunità di sviluppo e le ricadute positive che una “hydrogen valley” potrebbe portare nell’area. La perdita di questa occasione di creare uno sviluppo sostenibile e di rilanciare il territorio sembra essere emblematica di una politica economica ed energetica che trascura la transizione ecologica.
L’idrogeno “verde”, ottenuto da fonti di energia sostenibile, è visto come il fulcro della transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. Le applicazioni dell’idrogeno sono molteplici, dalla mobilità sostenibile alla decarbonizzazione dei processi industriali, fino all’ottimizzazione della produzione di energia da fonti rinnovabili. È quindi preoccupante vedere come questa scelta dell’Enel possa ostacolare il progresso verso una maggiore sostenibilità. Tavernise e la Baldino sottolineano che investendo nelle fonti rinnovabili, Corigliano Rossano avrebbe potuto beneficiare di un notevole impatto economico e sociale. La decisione dell’Enel sembra rappresentare una visione del progresso che non tiene in considerazione l’importanza della sostenibilità e dell’innovazione.
I due pentastellati invitano tutte le forze politiche a fare quadrato intorno alla possibilità di realizzare una “hydrogen valley” nell’area della Sibaritide. Si auspica che la pressione politica possa convincere la dirigenza dell’Enel a riconsiderare questa scelta e a sfruttare nuovamente le potenzialità di siti strategici per il Paese, come la Centrale di Sant’Irene. Corigliano Rossano ha l’opportunità di essere un esempio di sviluppo sostenibile e di promuovere un futuro ecologico e prospero.