CATANZARO – Se Sergio Stumpo è da considerarsi uno tra i maggiori esperti di pianificazione dei sistemi turistici italiani o è stato indotto in errore o si è distratto da solo oppure non sa minimamente di cosa parla nell’ultima intervista rilasciata.
Di cosa parli dunque Stumpo non è dato sapere. E sarebbe un raro caso di studio in cui un esperto si cimenta ad analizzare il presente ed anche il passato sulla base di ciò che deve ancora avvenire o essere messo in atto. Più che esperto saremmo di fronte ad un cartomante all’inverso!
È quanto dichiara Lenin Montesanto, Program Manager della Cabina di Regia regionale sui Mid, istituita presso la Fondazione Calabria Film Commission e che nei mesi scorsi, dopo un anno di analisi e studio, ha consegnato una proposta ufficiale di mappatura dei 100 MID dei quali e per i quali, ad oggi, pur in presenza di importanti risorse già stanziate (oltre 3 milioni di euro), non è stato fatto nulla.
Come si fa a sostenere, da esperto dichiarato, che i MID non avrebbero portato alcun beneficio al sistema turistico calabrese se – continua – tutto lo sviluppo dei MID, pur basato su un Manuale ufficiale presentato nel 2021 e pur dovendo essere da anni alla base del progetto Calabria Straordinaria, non ha mai visto ancora la luce?
Stumpo sostiene che per chi fa seriamente turismo quest’anno il problema in Calabria è stato ed è serissimo: ci sarebbe stato un tuffo nel passato, quando – ha detto nell’intervista – chi veniva qui in Calabria al mare arrivava con la macchina piena e se ne andava con la macchina vuota senza portare valore aggiunto.
Perfetto. Siamo più che d’accordo. Solo che quanto accaduto non ha nulla a che vedere con i MID, semplicemente perché non è stata mai attuata nei mesi scorsi alcuna strategia di comunicazione internazionale e di posizionamento con al centro i MID, essendosi al contrario limitati a continuare a raccontarsi addosso di essere la terra più bella del mondo, con albe e tramonti che tutto il pianeta ci invidierebbe, ma non è ovviamente così.
Se avesse studiato ed approfondito meglio l’argomento, l’esperto avrebbe colto subito che è proprio da questa stessa sua analisi di fondo che parte la premessa metodologica dei Marcatori Identitari Distintivi, progetto regionale ad oggi non applicato ma – attenzione – che non ha nulla a che vedere, nella sua impostazione e prospettiva, né con l’overtourism citato come orizzonte mancato, né col riempimento dei villaggi, segmento stagionale.
Quello dei MID è semmai il futuro del turismo, anzi dei turismi per la destinazione esperenziale Calabria; quel di più rispetto al paesaggio che gli altri forse non hanno. Ed in questa ottica il progetto dei MID dovrà essere, nei prossimi mesi ed anni, la chiave di riscrittura e di rilettura della Calabria extra-ordinaria, quella che – come sostiene il Presidente Occhiuto – l’Italia ed il mondo non si aspettano; quella non ordinaria di mari e montagne, colline e spiagge, albe e tramonti che tutti hanno; e non è neppure – siamo d’accordissimo con Stumpo – quella dei grandi concerti spot, senza continuità e che non determinano alcun posizionamento specifico per la destinazione.
Se l’esperto avesse letto una pagina soltanto dei documenti ufficiali sui MID, ripeto ad oggi inapplicati nel loro sviluppo, si sarebbe accorto da solo – conclude Montesanto – delle tante cantonate nelle quali è incorso o è stato indotto, tra le quali ad esempio: 1) che l’obiettivo del Progetto MID era ed è esattamente quello di costruire, attorno alla mappatura dei marcatori identitari semplici e distintivi (MID/MIS) e degli attrattori regionali, degli specifici pacchetti turistici da vendere, così come hanno fatto da decenni a Loch Ness, a Malaga, a Verona, in Transilvania ma non solo lì; 2) che tutto il progetto del quale egli parla purtroppo frettolosamente è ontologicamente di marketing territoriale ed economico, il contrario dell’accademia, della letteratura e dell’inutile esercizio teorico al quale ha fatto riferimento non si capisce su quali basi; 3) che la prima linea di intervento del Progetto MID era ed è di comunicazione interna, finalizzata cioè a ridurre l’ereditato vuoto di conoscenza e consapevolezza da parte degli stessi calabresi rispetto ai MID mappati, come Pitagora ed il Codex Purpureus Rossanensis citati, stimolando appunto l’adesione e l’investimento dell’ecosistema imprenditoriale e produttivo; 4) che l’obiettivo del Progetto MID non è quello di riempire appunto i villaggi ad agosto ma di destagionalizzare ed internazionalizzare un posizionamento turistico della Calabria diverso da quello prevalso fino ad oggi e che Stumpo (già Project Manager nel 2014 di un progetto interregionale per la realizzazione di Itinerari Naturalistici e Culturali degli esiti della cui promozione non si è saputo più nulla) ha giustamente fotografato, seppure attribuendolo con una alchimia degna di essere analizzata in altre sedi a ciò che ancora non è mai stato attuato (Comunicato stampa).