COSENZA Emergenza truffe telefoniche in vista della liberalizzazione del mercato energetico e del gas, diventa un caso nazionale l’allarme di Omnia É, prima società di servizi energetici (ESCo) dal 2002 nel Sud Italia. Ruota, infatti, anche e soprattutto attorno all’intervista-denuncia dell’Amministratore Delegato della Spa con sede in Calabria, Vincenzo D’Agostino l’importante inchiesta giornalistica messa in piedi dallo storico e seguitissimo programma Mi Manda Rai Tre ed andata in onda ieri (domenica 29 ottobre) sul terzo canale.
Nel corso di un anno – questo il leit motiv dell’inchiesta giornalistica di Giulietta Di Chiara – le segnalazioni di telefonate moleste arrivate al Garante per la protezione dei dati personali sono state più di 100 mila, nonostante l’entrata in vigore del nuovo registro delle opposizioni; in questo modo il diritto a non ricevere chiamate ed offerte, se non abbiamo dato l’autorizzazione, viene violato, come possono essere violati i nostri dati: esiste, infatti, un mercato illegale di compravendita di numeri telefonici insieme a tutte le informazioni anagrafiche e dati sensibili energetici.
Avete mai sentito parlare di un ufficio per la Tutela Gestionale? – Si chiede la giornalista presentando la sua inchiesta che vede al centro l’AD di Omnia é, tra le vittime illustri delle molestie telefoniche dei call center. D’Agostino capisce l’inganno e sta al gioco. Fa parlare ignara addetta del call center che gli racconta delle ottime opportunità che può offrire un altro fornitore, screditando ovviamente quelle garantite da Omnia di cui il chiamato non solo è cliente ma addirittura amministratore. La venditrice parla fino a quando il Signor Vincenzo – così viene indicato nel servizio – non si rivela per controbattere alla serie di castronerie e falsità oggetto della telefonata. Ed è lì che cambia la narrazione dell’operatrice: se lei è l’Amministratore Delegato, è interessato a darci il mandato? Le posso dare il numero del mio responsabile. Insomma, più che tutelare i diritti dei consumatori è chiaro che le intenzioni di chi era dall’altro capo del telefono erano quelle di vendere un prodotto o di acquisire un nuovo cliente.
Carta e penna alla mano, D’Agostino si appunta il numero del presunto responsabile. Che viene contattato. Ma all’appuntamento si presenta la giornalista. Un ufficio pubblico penserete?! – commenta la Di Chiara – un’autority e chissà che sede!
E invece, arrivati in una campagna le telecamere di Mi Manda Rai Tre scoprono poco più di un magazzino. Altro che ufficio di Tutela Gestionale? Quello che si vede è solo un bugigattolo situato nel sottoscala di un’abitazione. Il responsabile? Né giacca, né cravatta, ma un uomo in tenuta da lavoro con le mani e una maglietta sporca di vernice bianca. Prova a dare qualche spiegazione ma in realtà quello che viene fuori è solo uno dei tanti call-center da dove partono centinaia di migliaia di chiamate e purtroppo truffe; quelle stesse chiamate che dal luglio 2022 ogni cittadino potrebbe non ricevere più iscrivendosi al Registro delle Opposizioni.
Tra gli ospiti in studio di Mi Manda Rai Tre condotta da Federico Ruffo anche Guido Scorza, componente del Garante per la protezione dei dati personali; Lelio Borgherese, presidente Assocontact; Luigi Gabriele, presidente Consumerismo; Maria Cristina Giongo, giornalista e scrittrice e Franca Braga, tecnologa alimentare.
Era stato lo stesso D’Agostino nelle scorse settimane ad aprire il dibattito regionale sulle truffe telefoniche di cui Omnia é era e resta tra le vittime principali, sottolineando la particolare gravità che il fenomeno nazionale sta facendo registrare in Calabria a pochi mesi dall’entrata in vigore nel 2024 dell’attesa liberalizzazione dei mercati energetico e del gas, a causa – evidenziava l’AD della società con sede a Zumpano – dello scarsissimo e perdurante livello di informazione, disinteresse misto a confusione che regna tra la popolazione a tutti i livelli, rispetto alle opportunità, ai contenuti e alle dinamiche dei nuovi scenari che si prospetteranno al consumatore dal prossimo anno; con un dato – chiosava D’Agostino – più allarmante tra gli altri: la Calabria è una delle regioni con la più alta percentuale di utenze ancora sul mercato tutelato nonostante le scadenze imminenti.
Comunicato stampa