La questione migranti è, com’è noto, questione epocale e straordinaria. E come tale richiede una gestione che sia ispirata a vera ed autentica solidarietà in un quadro di compatibilità e sostenibilità da parte delle comunità locali. Soprattutto di quelle, come la nostra, che già vivono condizioni di diritti negati che vanno dalla salute al lavoro, dalla mobilità alla giustizia.
Certo il dettato dell’art. 10 della Carta Costituzionale che recita “lo straniero, al quale venga impedito nel suo Paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione Italiana, ha diritto di asilo nel territorio della Repubblica”, ci impone di accogliere. Ma più che quel dettato ce lo impone l’immagine di quel bimbo morto su una sconosciuta spiaggia del Mediterraneo oggi trasformato da mare di vita e di scambio a mare di morte.
La questione ha perciò una connotazione planetaria rispetto alla quale vediamo una Comunità Europea assente e poco sensibile ad affrontarla lasciando soli i paesi rivieraschi come l’Italia e la Grecia che di fatto fungono da frontiera dell’Europa verso paesi di fame, dittature violente e guerre.
Chi scappa da questi contesti deve essere accolto. La questione è il modo di fare accoglienza.
Sul modo esprimiamo il nostro più forte dissenso verso le iniziative prefettizie tese ad imporre ai Comuni soluzioni che rispondono alla logica del business dei migranti e che aggiungono di fatto emarginazione ad emarginazione e disagio a disagio.
Da qui la nostra totale contrarietà all’uso di strutture private del tipo Parco dei Principi od ex edificio scolastico Simet in località Sant’Antonio nel centro storico.
Al Prefetto di Cosenza ed al Sindaco di Rossano diciamo con forza e chiarezza che siamo per un modello totalmente diverso.
Lo abbiamo già detto e scritto nei giorni scorsi ed oggi lo ribadiamo in maniera formale nella nostra qualità di Consiglieri Comunali che vogliono creare anche a Rossano un sistema dell’accoglienza che abbia fondamento nella solidarietà fuori dagli interessi economici e perciò basata sul volontariato presente e diffuso in città e nella accoglienza diffusa in microstrutture ed in numero compatibile con la nostra dimensione cioè 2-3 migranti ogni mille abitanti.
Quanto abbiamo proposto nei giorni scorsi è perfettamente coerente con l’intesa raggiunta ieri tra ANCI e Ministero degli Interni. A quella intesa vogliamo conformarci.
Pieno coinvolgimento dei Comuni e non più pieni poteri alle Prefetture che, come stava accadendo a Rossano, tentano di forzare la mano per imporre soluzioni pasticciate ed affrettate.
Sostegno alle Comunità locali per creare le reti dei servizi concordando pienamente sul punto con le parole del Presidente Anci Piero Fassino che ha dichiarato: “ serve un salto di qualità in grado di garantire un sistema di accoglienza dei migranti più ampio, che veda come protagonisti i sindaci, fondato su una distribuzione più diffusa finalizzata a evitare un eccessivo addensamento su poche realtà». «Oggi registriamo che le persone accolte sono concentrate in un numero limitato di comuni e il conseguente addensamento crea disagi evidenti, incidendo sia sulla capacità che sulla qualità dell’accoglienza».
Per concretizzare questo nuovo sistema di accoglienza diffusa servono, a nostra avviso, che si realizzino le cinque condizioni concordate tra ANCI e Viminale che ieri era presente all’incontro con il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, con il sottosegretario Domenico Manzione e con il capo del dipartimento libertà civili e immigrazione, Mario Morcone.
Si fermi dunque il Prefetto di Cosenza e si conformi a quanto concordato ieri al Viminale. Ma si adoperi il Sindaco di Rossano, già in forte ritardo sulla questione, a creare un progetto credibile di accoglienza basato sulle condizioni concordate ieri attraverso la creazione immediata, è la nostra proposta, di un gruppo operativo di lavoro che coinvolga volontari, associazioni, cooperative, il mondo delle Chiesa, unico presente ed attivo fin qui a Rossano, e chieda anche il sostegno concreto della Regione Calabria, all’ASP ed alle altre Agenzie Nazionali e Regionali che devono dare supporto al progetto “Rossano che accoglie”.
Solo così, ad avviso di RossanoFutura , ad un problema epocale si potrà rispondere nel modo giusto senza dare spazio a forme di razzismo pur presenti e senza cedere alla demagogia populistica di taluni politicanti locali.