ALTOMONTE. Nei menù calabresi solo se nuota nei nostri mari. Attraverso le colonne dello storico quotidiano Repubblica diventa nazionale l’appello lanciato nei giorni scorsi dall’Agrichef Enzo Barbieri sui media regionali, a preferire il pesce fresco ed autentico dei nostri mari, materie prime – aveva detto – dalle mille declinazioni gastronomiche, invece che ricette d’oltralpe con pesce d’importazione congelato, come salmoni nord europei e gamberoni sudamericani!
I piatti di mare più amati dagli italiani? A casa l’orata, al ristorante i calamari. È, questo, il titolo dell’articolo a firma Luisa Mosello che chiama in causa proprio il famoso agrichef di Altomonte e quello che è diventato il suo vero e proprio inno alle alici calabresi ed a tutte le specie ittiche che ancora nuotano nei nostri mari.
La sovranità ittica – si legge nell’approfondimento – potrebbe essere a rischio a causa delle nuove norme dell’Unione europea sulla pesca che secondo l’allarme di Coldiretti Impresapesca faranno sparire dalle tavole un pesce italiano su tre, con il divieto della pesca strascico che va a colpire il settore più produttivo della flotta Italia, aprendo la strada a una vera e propria invasione di prodotto dall’estero ma anche cancellando dai menu i piatti più noti.
Rischierebbero di sparire piatti tipici della tradizione nazionale dal brodetto con pesci di pesca d’altura (tracina, scorfano, calamaro, palombo, razza), frittura di paranza (calamari, triglie, naselli, sogliole, gamberi), moscardini lessi con le patate, calamari ripieni con interiora al forno e brodo di gallinella o torpedine con stracciatella o seppie ripiene al forno.
Una soluzione per preservare le tradizioni locali – si legge su Repubblica – arriva da un agrichef calabrese, Enzo Barbieri, che ha rilanciato con forza la proposta di privilegiare il pesce dei nostri mari: nei ristoranti calabresi solo pesci calabresi a partire dalle alici dello Jonio e del Tirreno.
Dorate, scattiate, arriganate. Sono soltanto alcune delle declinazioni – aveva spiegato Barbieri nel suo appello dei giorni scorsi – di questo ingrediente semplice, buono e versatile che si presta ad impreziosire ricette diverse: dal risotto di Sibari con alici, aglio e pomodorino giallo; agli spaghetti con alici, mollica di pane, finocchietto selvatico e peperoncino; dalle immancabili frittelle al crudo di alici marinate con aceto; passando dalla versione sotto sale su crostini di pane e Cipolla Rossa di Tropea alle cotolette di alici, ideali per i bambini al posto delle cotolette scongelate con finte patatine e per concludere con il timballo di alici.
Comunicato stampa