CORIGLIANO ROSSANO. Sebbene il progetto presentato dalla multinazionale Baker Hughes non sia stato ancora reso noto nella sua completezza alla Città, già da settimane si leggono diverse dichiarazioni in merito. Alcune condivisibili, altre molto meno. Ad esempio, scrivere “ci dichiariamo contrari ad ogni ipotesi di sviluppo industriale del territorio” lo ritengo deleterio, perché significa volere una Corigliano-Rossano a misura di anziano e condannare tutte le nuove generazioni ad andar via, o meglio rimanere fuori, da questa Città. Ho sempre ritenuto che per far crescere questo territorio bisogna favorire la nascita di nuovi insediamenti industriali ed investire nel terziario avanzato. Solo così tanti giovani potranno sperare di realizzarsi e di lavorare nella propria terra.
La dimensione cittadina di Azione ha reso noto che intende valutare il progetto nell’ambito di una commissione congiunta (Attività produttive e Ambiente) alla presenza dei dirigenti di BH. Solo dopo saremo nelle condizioni di esprimere un giudizio definitivo. Ma fino ad allora, non possiamo accettare posizioni pregiudiziali e oltranziste. È assolutamente comprensibile il desiderio di approfondire il progetto e valutare la compatibilità con le altre e sacrosante declinazioni del Porto di Corigliano, ma questo non giustifica lo stare sempre con il fucile puntato contro chi vuole fare impresa nel nostro territorio. In tal senso, ho letto e apprezzato la posizione della CGIL ma allo stesso tempo mi preoccupano le dichiarazioni del Sindaco Stasi: più che un “voler vederci chiaro” sembrano ricercare un pretesto per bocciare il progetto. Spero possa tornare su posizioni più concilianti e valutare senza pregiudizi la proposta dell’azienda così come faremo anche noi.
L’investimento della Baker Hughes, anche e soprattutto in termini di indotto, può rappresentare una grande opportunità per la Città Unica e portare enormi benefici al territorio non soltanto da un punto di vista occupazionale ma anche di immagine, in quanto potrebbe fare da apripista ad una serie di investimenti “esterni” che farebbero crescere esponenzialmente l’economia locale. Sottovalutarlo sarebbe un grave errore.
Mattia Salimbeni – Azione
Comunicato stampa